Bruciati i propiziatori Carnevali a Varignano di Arco, divertimento e tradizione secolare

Da secoli la prima domenica di Quaresima segna a Varignano di Arco un appuntamento irrinunciabile: il tradizionale “Addio al Carnevale”. Questa celebrazione, tra le più antiche e suggestive del Trentino, affonda le sue radici in epoche lontane, testimoniando la forza e la continuità della tradizione locale.
Ancora una volta una folla entusiasta ha invaso le vie della frazione del Romarzollo per prendere parte a questa grande festa popolare, organizzata con passione dal “Comitato Valorizzazione Varignano” sotto la guida di Graziano Parolari. L’evento, rilanciato negli anni Ottanta, continua a vivere grazie all’impegno instancabile di numerosi volontari, che affrontano con determinazione le crescenti sfide burocratiche e logistiche.
Il via ai festeggiamenti è stato dato a mezzogiorno con la tradizionale distribuzione gratuita di maccheroni al ragù, uova sode, radicchio e bevande, un momento conviviale che rafforza lo spirito di comunità. Nel primo pomeriggio ha preso il via la sfilata mascherata: carri allegorici e gruppi in costume hanno animato le strade di Varignano e Vigne, accompagnati da musica, balli e una pioggia di coriandoli. La manifestazione ha registrato un record di partecipazione, con ben 16 tra carri e gruppi mascherati con centinaia di figuranti:
– Matti Per El Carneval: Il Gatto Con Gli Stivali
– Comitato Ss. Antonio E Marcello: Ciaranello
– I Sboldri: Flintsbords
– Nuova Arco: – Pirati Dei Caraibi
– Gli Sperduti Pratosaiano 2.0: Peter Pan E La Ciurma Sbronza
– Gruppo Di Tenno “Quei De Tem”: Agius Tem
– Comitato Carnevale Di Dro: I Pompieri
– Comitato Carnevale Di Dro: Baraonda
– Comitato Carnevale Di Dro: Angeli E Sdrogi
– Comitato Carnevale Di Dro: Quei Bravi Ragazzi
– Varignam 3°: Motoscarpa
– Tenno/Ville Del Monte: I Pirati De Tenno
– Scuola Di Ballo C9 E Oltre: Sister Act Dance (Balli Di Gruppo)
– Varignam 4°: Rider Per No Pianzer
– Arco Iris Dance: La Metamosfosi (Balli Di Gruppo)
– Poppins Di Arco: Mary Poppins
Cuore pulsante della festa sono stati ancora una volta i tradizionali “Carnevali”, le suggestive torri di alloro e bambù che, come da antichissima usanza, hanno scandito la sfilata con il loro inconfondibile simbolismo. Al calar delle luci della sera il corteo si è diretto verso il colle che sovrasta il paese, teatro del momento più atteso della giornata.
Di fronte ad almeno duemila persone i “Carnevali” sono stati dati alle fiamme in un rito che si ripete immutato nel tempo, carico di significato. Il fuoco ha divorato le torri, accompagnato dalla cantilena che ogni anno suggella il distacco dal Carnevale e il passaggio alla Quaresima, mentre nell’aria si respirava il senso profondo di questa tradizione: lasciare andare il passato, bruciare simbolicamente le difficoltà e guardare avanti con rinnovata speranza.
Non è mancata la cantilena che ha accompagnato anche quest’anno il falò finale:
Carnevàl dala bruta gial
dala bruta pèl
smaca i òvi col martèl
el martèl l’è descosì
tuti i òvi fòr de lì.
Eviva la Quaresima
che l carnevàl l’è nà
polénta e pessatine
doman se magnerà
A chiudere la serata, la distribuzione di grostoli e bevande calde ha offerto un dolce epilogo a una giornata di festa che, ancora una volta, ha dimostrato quanto sia vivo e radicato questo straordinario patrimonio culturale.