In Provincia la consegna degli attestati di abilitazione alla caccia

Redazione10/03/20252min
cacciatori trentino


 

Si è svolta  nella Sala Depero del palazzo sede della Provincia la prima cerimonia di consegna degli attestati di abilitazione alla caccia e delle qualifiche di esperto accompagnatore, a coronamento del percorso di abilitazione all’esercizio venatorio di 127 nuovi cacciatori e 71 esperti accompagnatori; ottima la partecipazione delle donne cacciatrici.
L’evento ha rappresentato un’occasione per valorizzare il ruolo fondamentale della caccia per la conservazione dell’equilibrio naturale, la gestione sostenibile della fauna e li mantenimento delle tradizioni culturali del nostro territorio.
Alla cerimonia hanno preso parte il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, l’assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca Roberto Failoni e numerose autorità civili e militari ,fra le quali il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini e il neo presidente dell’Associazione Cacciatori Trentini Matteo Rensi.
Molti interventi hanno posto l’accento sul tema della sicurezza.

 

 

Nel suo saluto Failoni ha sottolineato che si tratta della prima volta per il Trentino della consegna dei riconoscimenti per i nuovi cacciatori: “Avete una grande responsabilità, oltre a quella dell’attività venatoria, anche voi dovete diventare nuovi ambasciatori della montagna trentina: abbiamo bisogno di persone che hanno la passione per la fauna, l’ambiente e la nostra tradizione. Oggi è un momento di festa, avete raggiunto un obiettivo importante”, ha detto l’assessore.

“Credo che questa sia un’iniziativa interessante, che ha un fondamento nell’importanza del vostro ruolo all’interno dell’ecosistema ambientale trentino: l’equilibrio che si riesce a dare con la caccia è riconosciuto ed è il motivo per il quale abbiamo voluto istituzionalizzare questo momento. L’attenzione deve essere massima, come la sicurezza, ma sappiamo anche che assieme alla responsabilità la crescita di adesioni, specialmente da parte dei giovani, dà un senso di continuità a una attività che ha radici profonde nella storia del Trentino e della nostra Autonomia. L’arte venatoria richiede responsabilità e attenzione, nel rispetto dei vari ruoli istituzionali”, ha detto Fugatti.