Colpo grosso di Sgarbi: al MAG di Riva una mostra con Raffaello e Canaletto

Redazione14/01/20224min
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Alla prima riunione del neo costituito Consiglio di Amministrazione del Museo Alto Garda Mag, venerdì 14 gennaio, il neopresidente Vittorio Sgarbi ha svelato i dettagli della prima mostra da lui curata. Si tratta di una selezione di una ottantina di capolavori della collezione privata del Casato di Liechtenstein, una delle più grandi al mondo, di norma esposta al Liechtenstein Museum di Vienna, tra cui opere di Raffaello, Canaletto, Rubens, Van Dyck e Rembrandt, che saranno in mostra nelle sale della Rocca di Riva del Garda, sede del Museo Alto Garda, da Pasqua all’inizio di settembre.
È l’incredibile opportunità offerta dal noto critico d’arte, storico dell’arte e saggista (oltre che presidente del Mart di Trento e Rovereto) annunciata al cda del Mag nel giorno del suo insediamento con i componenti del Consiglio Matteo Arcese, Vittorio Colombo, Laura Pignattari e Ruggero Morandi.
Alla riunione erano presenti anche il sindaco Cristina Santi, vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta, il segretario generale del Comune Anna Cattoi e il direttore del Mag Matteo Rapanà. Da parte del Cda, ampio favore e apprezzamento per la proposta, con la sola preoccupazione per i tempi molto stretti e per la carenza di personale causata dalla pandemia. Ma, è stato il pensiero di tutti, la rilevanza dell’opportunità merita uno sforzo eccezionale per riuscire a realizzarla.

«Qualche mese fa è venuto da me principe del Liechtenstein -ha spiegato Sgarbi- e mi ha mandato il direttore del suo museo, che ben conosco e che è uno dei più belli di Vienna. Il museo sarà chiuso per tutto il 2022, credo per ristrutturazione, e quindi mi hanno proposto di esporre in Italia quelle opere meravigliose. Dopo aver vagliato alcune sedi, rivelatesi non adatte, ho proposto il Mag, che hanno subito apprezzato per il legame del Garda con il mondo del turismo europeo. Hanno quindi fatto visita alla Rocca e l’hanno trovata perfetta. Sarà una mostra molto importante, di livello europeo, nemmeno il Mart ne ha mai organizzate di questo peso. Penso che chiedendo 10 Euro di ingresso e stimando un pubblico di quarantamila visitatori, rientreremo delle spese e alla fine non ci costerà nulla. Ho già pensato al titolo: “Da Raffaello a Canaletto: le collezioni del principe del Liechtenstein”».
Vittorio Sgarbi ha approfittato dell’occasione per spiegare la genesi della sua candidatura alla presidenza del Mag, così da rispondere alle polemiche di queste settimane: «È stato Antonio Borghetti, revisore dei conti del Mart, a segnalarmi il concorso per il cda del Mag, appena un giorno prima della scadenza. Ho chiamato subito il mio assistente, che ha spedito il curriculum. La cosa è diventata un fatto politico; evidentemente non si è capito il gioco, che a me sembra logico, della compatibilità dei rapporti fra questo luogo meraviglioso con il Mart e la sua potenza e struttura. Quindi per me il primo punto è valutare insieme Mart e Mag, e poi evitare una linea troppo provinciale legata alla bellezza del lago».
Il neo presidente ha anche anticipato la sua idea per il 2023: una grande mostra sul Rinascimento del lago di Garda. E una proposta: mutuare dal Mart l’esperienza di un ristorante annesso al museo.
Terminata la riunione del cda, Vittorio Sgarbi ha preso parte in diretta, da una postazione allestita in pinacoteca, alla puntata odierna di «L’aria che tira», trasmissione di La7 condotta da Myrta Merlino.

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