Diego Chistè, emigrato di Calavino in Sud Africa: “La situazione sanitaria è molto seria”

Mariano Bosetti20/01/20223min
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A fronte di una pandemia che con il sovrapporsi delle varianti non sembra arrestarsi e una costante lotta con i vaccini, abbiamo avuto in questi giorni una corrispondenza extra-continentale da parte di Diego Chistè, un emigrato di Calavino che verso la fine degli anni ’60 ha scelto il Sud Africa come terra di adozione per lavoro, da dove si è sviluppata nei mesi la contagiosissima variante Omicron del Covid-19 giunta anche in Italia. Egli mantiene comunque costanti e continui contatti col paese natìo.
“Nonostante la variante sia stata individuata da tempo – scrive Diego Chistè – la situazione sanitaria in Sud Africa è ancora piuttosto seria. Negli ultimi mesi del 2021 sono stati effettuati quasi 22 milioni tamponi rilevando una positività di 3 milioni e 600 mila persone con una media giornaliera di 2600 positivi e circa 90 morti”.
Numeri che probabilmente, date le condizioni di estrema povertà in certe aree marginali dello Stato e nelle periferie delle grandi città e soprattutto il funzionamento di un sistema sanitario piuttosto carente a livello di copertura sociale, lasciano intendere una situazione sicuramente più preoccupante.
“Le misure per il contenimento del contagio sono più o meno quelle che si adottano in Europa – prosegue il nativo di Calavino – Ad esclusione dei bambini fino a 6 anni c’è l’obbligo di indossare la mascherina ovunque, il distanziamento di un metro e mezzo, la sanificazione delle mani prima di entrare in qualsiasi locale pubblico e là dove è possibile l’obbligo dello smart working. La presenza ai funerali è limitata ad un massimo di 100 persone. I voli interni sono permessi solo in cinque aeroporti, però senza particolari formalità. Per i voli internazionali richiedono un certificato di vaccinazione e tampone valido nelle 72 ore prima della partenza. Purtroppo – conclude Chistè – anche da noi la vita è cambiata e non si sa per quanto tempo lo resterà ancora, dal momento che la scoperta di un farmaco che debelli completamente il Covid pare ancora lontana”.


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