Cassa Rurale: “Cala l’emergenza sanitaria e cresce quella economica”
La Cassa Rurale Alto Garda ha reso noti i dati relativi alla crisi sociale ed economica che ora stanno avanzando dopo il picco di quella sanitaria. Emergenza che vede in primo piano la “sofferenza” di liquidità delle aziende del territorio Altogardesano. Se per i cittadini si traduce in sofferenza alimentare, ossia nelle difficoltà ad acquistare i beni di prima necessità per il sostentamento familiare, per le aziende ciò può significare la fine dell’attività. La Cassa Rurale Alto Garda ha deciso di innalzare il fondo di beneficienza fino alla somma di 1.700.000 euro, ossia l’utile del 2019 derivante dalla sua attività territoriale. Oltre duemila le moratorie trattate dalla banca fino ad oggi, per un debito residuo relativo a mutui per oltre 350 milioni di euro. Il che si traduce in una liquidità pari a circa 25 milioni di euro. Le richieste di liquidità hanno superato le cinquecento domande, di cui più della metà per importi inferiori ai 25.000 euro e un complessivo di 50 milioni di euro. La Cassa Rurale conta di evadere il 75% delle richieste in due settimane circa, col personale che sta seguendo le richieste dei privati con la massima attenzione e riservatezza data la situazione venutasi a creare. La Banca, inoltre, aveva da subito concesso la moratoria sui mutui non appena la crisi sanitaria si è affacciata e dietro richiesta dei clienti, approntando una linea di credito dedicata, ancor prima dei provvedimenti presi a livello provinciale. Tutti senza oneri, va specificato di commissioni. Tra le iniziative prese per affrontare l’emergenza sanitaria va ricordata la spesa per l’acquisto di sette macchine sanificatrici distribuite ai Vigili del Fuoco per gli interventi presso le Rsa, strutture ospedaliere e i vari Istituti scolastici dell’Alto Garda. Il fondo da cui sono state attinte le risorse ammonta a duecentomila euro, come ha ricordato il presidente Enzo Zampiccoli.