Punto nascite ad Arco, si valuta la revisione della Rete provinciale

Claudio Chiarani21/09/20213min
20201102_DSC8832 OSPEDALE ARCO


Sulla mai sopita questione della riapertura del Punto nascite all’Ospedale di Arco, dopo la visita effettuata nel gennaio 2020 dal sottosegretario alla Salute del Governo Pierpaolo Sileri, torna ad aprirsi il dibattito che, a causa della pandemia da Covid, si era affievolito. La storia è ben nota, i passaggi, le prese di posizione, le promesse, gli atti, i documenti, le firme, tutto fermo. Ora che la pandemia ha rallentato e le vaccinazioni dovrebbero aiutare a contenerla, ecco che la possibile e auspicata (da molti) riapertura del Punto nascite torna alla ribalta. Ad aprile scorso si era registrata l’ultima presa di posizione in merito firmata Lucia Coppola, battagliera consigliera del Gruppo Misto in Consiglio provinciale a Trento e indirizzata all’assessore alla sanità Segnana, richiesta nella quale si chiedeva di fare il punto della situazione dell’iter burocratico tra Trento e Roma.
Dunque? L’assessore Segnana ha scritto proprio in questi giorni che è stato costituito un Tavolo di lavoro presso il Ministero a Roma al quale ne fa parte anche il referente provinciale del Dipartimento della salute e politiche sociali. Un punto d’incontro il cui compito è di revisionare il Decreto che stabilisce i criteri per i Punti nascite in fatto di standard qualitativi e sicurezza al fine di garantire al personale sanitario e a chi deve partorire la massima sicurezza. Valutazioni che Sileri aveva detto di prendere in considerazione proprio sull’eventuale possibilità che Arco torni ad essere un luogo dove le neomamme possano andare tranquillamente a mettere al mondo i propri figli. Ad Arco, intanto, gli spazi che erano dedicati ad Ostetricia e Ginecologia sono stati ampliati e sistemati in funzione del reparto di Procreazione assistita, il personale medico consta di sei elementi, tutti specializzati, i quali eseguono tutti gli esami necessari come visite, consulenze, monitoraggi, piccoli interventi di prelievo e altro strettamente correlato alla specializzazione.
L’assessore Segnana, nel ricordare tutto questo, ha inoltre specificato che ad Arco il Pronto soccorso è attrezzato per parti urgenti e che i medici ginecologici, qualora chiamati nell’orario previsto di lavoro, possono assistere e garantire la necessaria consulenza medica dettata dall’urgenza. La speranza è che la domanda inviata dalla Provincia di Trento il 22 giugno del 2016 al Ministero della Salute sulla riapertura dei quattro punti nascite trentini (Cles e Cavalese sono stati riaperti), tra cui Arco e Tione (chiusi) possa ottenere la deroga sotto ai 500 parti/anno. Per Arco, nello specifico, la spiegazione data era quella che in poco tempo si arriva a Rovereto (senza tenere conto del traffico estivo), dunque per ora si rimane chiusi.

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