Anche nelle Rsa dell’Alto Garda il Personale non vaccinato sarà sospeso
Così come per la RSA Riva del Garda, nelle prossime ore anche per le altre Case di Riposo dell’Alto Garda l’Azienda sanitaria invierà a casa del Personale la lettera con cui s’intende operare la sospensione dal servizio professionale. Misura “estrema”, se si vuole, ma prevista dall’attuale normativa in materia di prevenzione dalla pandemia della Sars Cov 2, malattia meglio nota come Covid. Il personale che ha scelto di non vaccinarsi, dunque, dovrà rimanere a casa e così alcuni servizi all’interno delle strutture per anziani del territorio sono a rischio. Una decisione che porterà inevitabili conseguenze per gli ospiti, dunque, ma anche sul corretto funzionamento della “macchina” assistenziale delle Residenze Sanitarie. Oltre alla “Città di Riva”, che con Fondazione Comunità di Arco vanta il maggior numero di ospiti, è nella struttura della Città delle Palme che esiste la situazione più “delicata”. Qui il Covid aveva colpito duro, e oggi trovano posto 130 ospiti sui 150 disponibili. Per il presidente Paolo Mattei la sospensione del personale che non si vaccinerà avrà senz’altro ripercussioni sui servizi, per cui si stanno organizzando per far fronte alle inevitabili assenze che ne deriveranno al fine di mantenere alto lo standard dei servizi stessi. “Priorità agli ospiti” ha detto Mattei. Anche la carenza di infermieri che hanno deciso di non vaccinarsi si farà senz’altro sentire, problema del quale è stata “investita” direttamente la Provincia di Trento, ossia l’Azienda Sanitaria.
Le RSA di Riva del Garda ed Arco possono accogliere complessivamente 211 ospiti, e vi lavorano 250 addetti tra infermieri e operatori sociosanitari, personale medico e altro impiegato per i servizi.
In vista della sospensione del Personale sanitario non vaccinato che opera all’interno delle Rsa del Trentino, un tavolo tecnico provinciale sarà istituito per affrontare le situazioni più critiche. Ne prenderanno parte il direttore dell’Unità operativa di supporto Rsa dell’Apss Enrico Nava, oltre ai direttori e ai legali rappresentanti delle strutture all’interno delle quali le sospensioni di infermieri e oss non vaccinati incideranno maggiormente a livello organizzativo.
L’Assessore provinciale ha assicurato che saranno messe in campo tutte le soluzioni tecniche necessarie per affrontare la situazione, ed ha voluto poi ringraziare il personale che si è responsabilmente vaccinato garantendo così al sistema delle Case di riposto trentine di reggere.