Villa San Pietro ad Arco, scoperti decori nel sottotetto. Fermati i lavori?

Un enigma incombe su Villa San Pietro ad Arxo. Da tempo si discute sul futuro della struttura e i lavori per la sua trasformazione starebbero infatti per iniziare. A fermarli, però, potrebbero essere alcuni affreschi trovati sulle facciate occidentali dell’edificio, quelle che guardano via Galas. Infatti prima di dare il via all’abbattimento si vuole escludere un qualsiasi tipo di elemento di carattere storico, tale da bloccare l’intervento.
Proprio per questo nella giornata di mercoledì 14 ottobre Franco Marzatico, della Soprintendenza provinciale, si è recato ad Arco per un sopralluogo e per visionare i tasselli, messi in luce sulla parete principale da una ditta di restauri, che mostrano la vecchia insegna dipinta e alcuni affreschi. Due le possibili strade che ora si pongono davanti alla prosecuzione del progetto. Nel caso in cui non ci fosse nulla di rilevante i lavori potranno partire e al posto dell’albergo, diventato poi struttura sanitaria, sorgeranno tre palazzine. Tutti i tentativi attuati dai movimenti ambientalisti sarebbero stati in tal caso inutili. Qualche piccola speranza di salvare Villa San Pietro potrebbero però ancora averla. O almeno una sua parte. Il sopralluogo, effettuato con la partecipazione dei tecnici della Soprintendenza ai beni culturali della Provincia e al quale ha partecipato anche il sindaco Alessandro Betta, si è infatti concluso con una particolare attenzione rivolta ai decori posti sotto la copertura del tetto.
Rimuovendo dalla facciata esterna i primi strati di intonaco sono emerse antiche tinte e alcune scritte facilmente riconducibili al periodo in cui la struttura fu adibita ad albergo. L’indagine sulla facciata porterà a nuove valutazioni riguardo i decori emersi lungo la fascia al di sotto della copertura del tetto, ha detto Marzatico. Il resto dell’edificio, però, non avrebbe alcun interesse storico o di pregio. All’interno infatti Villa San Pietro non riveste le qualità richieste perché venga dichiarato di “particolare interesse”. Ciò cosa significa quindi? La situazione è delicata poiché la proprietà comincia a manifestare un certo nervosismo, dopo un iter burocratico lungo e scrupoloso, la stessa burocrazia gli sta di nuovo mettendo i bastoni tra le ruote, questo quanto spiegato invece dal sindaco Alessandro Betta. Questa verifica architettonica potrebbe complicare il progetto e l’ampliamento dell’edificio. E se la facciata dovesse rimanere su, si dovranno individuare nuovi percorsi progettuali.
(Stage Liceo “Maffei” – Sofia Tavernini)