Presidenza Museo Alto Garda, spuntano nuove candidature. E Sgarbi?
Sono giorni decisivi per la scelta del nuovo direttore del Museo Alto Garda, una questione che si trascina da mesi a causa del mancato accordo sul nome da parte delle Amministrazioni comunali di Riva del Garda, che ha proposto il nome “forte” di Vittorio Sgarbi, e quella di Arco nettamente contraria.
Dopo il ritiro della propria candidatura alla presidenza dell’architetto trentino Roberto Ferrari, (sostenuto dal sindaco di Arco Betta), ecco arrivare sul tavolo due candidature. Quella dell’ex sindaco di Arco Ruggero Morandi, fondatore del MAG, e Silvio Cattani, vicepresidente del Mart di Rovereto e braccio destro di Vittorio Sgarbi.
Insomma, forse l’intesa per dare un nome alla presidenza dell’istituzione che vanta, purtroppo, perdite per oltre due milioni di Euro nel triennio che sta per concludersi (un milione e seicentomila ce li deve mettere Riva, il resto Arco per via delle quote, rispettivamente 80% e 20%) è in vista del traguardo. Nel Consiglio di Amministrazione entrerebbe Morandi, espressione di Arco, il presidente Sgarbi (scelta di Riva) e poi, per l’alternanza, presidenza a Morandi con mandato a tempo. Anche se, va detto, il presidente è espressione di chi detiene la maggioranza delle quote come ha più volte ribadito il sindaco di Riva Cristina Santi. La “questione” va risolta entro il 31 dicembre di quest’anno, dopodiché si vedrà. Certo è che ora con la candidatura di Cattani il “peso” a favore del noto critico d’arte nazionale è decisamente aumentato. Matteo Arcese, altro nome espressione del Comune di Arco, figlio del noto imprenditore dei trasporti, parrebbe allontanarsi dalla scena. Ma anche questa è un’ipotesi, toccherà ad Alessandro Betta dare la risposta.
“La collezione Cavallini Sgarbi esposta alla Rocca di Riva come contropartita? Già siamo in perdita di due milioni di Euro, figuratevi se possiamo permetterci di spendere soldi per ospitarla”. Così Cristina Santi alla domanda se in cambio della nomina a presidente di Vittorio Sgarbi ci fosse la preziosa esposizione. “L’operazione è d’immagine – conclude il Sindaco – ossia legare il suo nome al Mart per accrescere l’appeal d’insieme. Se Sgarbi proporrà la sua collezione gli dirò di andare a chiedere in Provincia, noi al Mag di risorse finanziarie non ne abbiamo molto poche”.