OMICIDIO SABOTIG, IVAN ZUCCHELLI AI DOMICILIARI
Ivan Zucchelli, riconosciuto colpevole in terzo grado di Giudizio della morte della farmacista Daniela Sabotig nel simulato incidente a Pieve di Ledro, ha lasciato per gravi motivi di salute il carcere di Padova dove stava scontando la sua pena. Sentitosi poco bene qualche giorno fa, il Giudice ha deciso per la scarcerazione e il trasferimento ai domiciliari dopo accurati accertamenti clinici. Zucchelli ha necessità di cure che in carcere non possono essergli praticate, per cui è stato deciso da parte dell’ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Padova di sospendere il regime di carcerazione. L’avvocato di Zucchelli Paolo Bonora ha presentato l’istanza, così ora potrà recarsi dove necessario per curarsi mentre il resto del tempo, ovviamente, lo dovrà passare tra le mura domestiche. Il caso di Ivan Zucchelli salì alla ribalta della cronaca locale sei anni fa, nel 2013, quando accadde l’incidente in cui perse la vita la farmacista friulana Daniela Sabotig. Un’uscita di strada, per la Giustizia, provocata volontariamente dallo stesso Zucchelli per questioni economiche che aveva intrapreso con la vittima con la quale aveva una relazione. Quindi non fu una tragica fatalità. La macchina uscita di strada lungo la statale della valle di Ledro in località Pur causò la morte della Sabotig. La condanna a trent’anni di carcere fu confermata anche in Cassazione dopo che i primi due gradi di giudizio che dicevano che era “colpevole.”