Turismo invernale, sussidi anche alle famiglie dei lavoratori a tempo determinato e stagionali
La giunta provinciale ha rivisto i criteri di attualizzazione dell’Assegno unico provinciale così da potenziare l’intervento e garantire un sostegno economico alle famiglie dei lavoratori a tempo determinato, stagionali e somministrati rimasti senza lavoro durante la stagione invernale 2020/2021. L’iniziativa è dell’assessore provinciale allo sviluppo economico e lavoro, Achille Spinelli: “Il comparto turistico ha subito la cancellazione di buona parte della stagione invernale che garantisce l’occupazione a migliaia di cittadini e trentini. A fronte dell’emergenza occupazionale abbiamo deciso di estendere il prima possibile le misure, che rappresentano un sostegno al reddito, alle famiglie di lavoratori di questo comparto”.
I sussidi, che si configurano quindi come sostegno al reddito e non come ammortizzatore sociale (qual è, ad esempio, Naspi) saranno erogati a partire da aprile e per tre mesi: “Gli uffici provinciali sono al lavoro per anticipare quanto più possibile l’erogazione delle somme così da dare una risposta concreta a lavoratori e, soprattutto alle loro famiglie, in difficoltà”.
I nuovi criteri di accesso all’Assegno unico riguardano in particolare il modo di valutare il reddito familiare e il patrimonio familiare per tener conto del peggioramento della condizione economica attuale, causato dalle difficoltà di lavorare in questo periodo. Possono così accedere i nuclei familiari in cui uno o più componenti:
– siano stati lavoratori a tempo determinato, stagionali o somministrati, che nel periodo 1° dicembre 2019 – 29 febbraio 2020 abbiano maturato almeno due mesi (8 settimane) di copertura previdenziale, mediante versamenti previdenziali obbligatori per effetto di attività lavorativa subordinata;
– nel periodo 1° dicembre 2020 – 14 febbraio 2021 non abbiano lavorato;
Al momento della presentazione della domanda non sono occupati, non percepiscono pensione, e non percepiscono Naspi o il cui nucleo familiare non sia beneficiario della quota A dell’assegno unico calcolata in base alla precedente attualizzazione.
Ai fini del calcolo della condizione economica sono conteggiati gli indennizzi previsti dai decreti ristori già erogati (2 mila euro) e quelli che si presume saranno erogati da qui a giugno (altri 2 mila euro).
Tra le condizioni di ammissibilità all’assegno unico rientra anche il patrimonio immobiliare diverso dall’abitazione di residenza che, fino ad una franchigia di 50 mila euro, non viene valutato a meno che non produca reddito per la famiglia. In questo caso si considerano i canoni di locazione percepiti negli ultimi due mesi.
I depositi e risparmi familiari sono valutati in base alla media degli ultimi tre mesi, mentre i titoli sono valutati in base alla consistenza risultante alla fine del mese precedente o all’ultimo rendiconto disponibile. Anche in questo caso è prevista una franchigia di 5 mila euro.
L’’importo dell’assegno unico provinciale che potrà essere corrisposto ai nuclei familiari interessati all’attualizzazione, è variabile da 950,00 a 150,00 euro mensili, a seconda dell’indicatore Icef e della composizione del nucleo familiare.