Prorogato il divieto di pesca alle alborelle

Claudio Chiarani07/07/20202min
alborella (1)

La Provincia di Trento, visto che negli ultimi anni l’alborella, meglio nota agli appassionati di pesca come “aola”, ha subito una drastica riduzione degli esemplari presenti nel lago di Garda, ha deciso di vietarne la pesca fino al 30 giugno del 2023. La motivazione la spiega il servizio provinciale foreste e fauna il quale, visto il calo degli esemplari in questi ultimi anni, ne teme l’estinzione. Perdere la specie sarebbe gravissimo, dunque meglio correre ai ripari per tempo vietandone la pesca anche nei laghi alpini dov’è presente. Primo anello della catena alimentare per le specie ittiche predatrici come il luccio, ad esempio, l’alborella soffre della distruzione dell’habitat in cui nasce e cresce, soffre della predazione logicamente ma anche dell’antropizzazione delle sponde dei laghi rischiando così l’estinzione. È, inoltre, in “competizione” con altre specie come lavarello e coregone per cui lo stop alla pesca è d’obbligo. Il divieto arriva anche dai pescatori professionisti, i pochi rimasti sul lago di Garda e dalle associazioni sportive che in questi anni si sono accorte della riduzione degli esemplari. Il provvedimento, si augurano in Trentino, sia presto operativo anche nel Garda bresciano e veneto, stop alla pesca e stop all’utilizzo di reti volanti come il “remattino”, reti a maglia più piccola di 10 centimetri come il “bertovello”, la “spigonsola”, la “gerola” e altre reti a maglia piccola atte alla cattura delle aolette. Pregiate, certo, ma da salvaguardare assolutamente.