Lancio da Cima Capi, base Jumper olandese precipita e muore sulla Rocchetta
È un base jumper olandese di 35 anni la vittima di un salto con il paracadute da Cima Capi sulla Rocchetta a Riva del Garda. All’inizio sembrava un rocciatore precipitato e politraumatizzato, ma poi via via che le notizie si sono fatte più concrete col rientro dei volontari del corpo di Soccorso Alpino, tra cui il caposquadra Danilo Morandi, al campo sportivo Benacense di Riva del Garda è stato tutto chiaro. Un salto nel vuoto di trecento metri prima di riuscire a surfare nell’aria e dirigersi verso Riva per l’atterraggio che ha avuto esiti fatali. Oppure la sua direzione poteva essere stata la volta della galleria Ponale che si trova proprio sotto il punto d’uscita degli appassionati base jumper, sulla quale si può atterrare se il salto avviene senza la tuta alare (come sembra l’uomo non indossasse) che permette, appunto, di surfare nell’aria e veleggiare per una certa distanza dal punto del salto. L’uomo, in compagnia di altri quattro base jumper, è saltato per primo ma qualcosa durante i trecento metri di parete deve essere andato storto. Ha azionato il nottolino d’apertura del paracadute ma troppo tardi, l’impatto ai piedi della parete gli è stato fatale. Gli amici, ancora sull’exit point, hanno sentito un urlo e hanno visto l’uomo appeso al paracadute, sotto, immobile. Immediato l’allarme e l’intervento della macchina dei soccorsi ma purtroppo gli esiti dell’impatto non gli hanno concesso alcuna chanche. Il rientro della squadra del Soccorso Alpino è terminato alle 14.15 quando la salma è stata calata dall’elicottero al campo sportivo Benacense per essere poi composta nella camera mortuaria del cimitero di Riva del Garda, alla presenza della pattuglia dei Carabinieri per le tristi formalità del caso.