Legionari cecoslovacchi: la commemorazione ad Arco

Redazione21/10/20203min
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Si è svolta nella mattina di domenica 18 ottobre la solenne cerimonia di commemorazione del sacrificio dei quattro giovani legionari cecoslovacchi giustiziati il 22 settembre 1918 a Prabi per aver combattuto gli austroungarici a fianco dell’esercito italiano, e perciò considerati disertori.


A causa della pandemia la cerimonia si è svolta in veste ridotta, su invito e senza la partecipazione del pubblico. Assenti anche l’Associazione dei legionari cecoslovacchi e le delegazioni della Repubblica Ceca, per la quale era presente il console generale Jiří Kuděla. Per l’Amministrazione comunale di Arco c’erano il sindaco Alessandro Betta, l’assessore Guido Trebo e i consiglieri Stefano Miori e Tommaso Ulivieri, per quella di Nago-Torbole l’assessore Luigi Masato.
Un primo momento di omaggio si è tenuta alla statua di San Venceslao, in via Paolina Caproni Maini; quindi il gruppo si è spostato al monumento di Prabi, dedicato ai giovani soldati Antonin Jezek, Karel Novacek, Jiri Slegl e Vaclav Svoboda.
Presente anche Giuliano Pellegrini, ex sindaco di Ledro, insignito nel 2011 del premio «Gratias Agit», conferito ogni anno dal Governo ceco a personalità di tutto il mondo che hanno contribuito alla promozione della nazione mitteleuropea. La celebrazione è stata organizzata dal Gruppo Alpini di Arco, che da tanti anni si occupa della cura del monumento ai legionari cecoslovacchi a Prabi.

Nota storica
Il monumento ai legionari cecoslovacchi, curato da tanti anni dagli Alpini di Arco, si trova in località Prabi, in una stretta via tra gli olivi, nel luogo dove fu eseguita, per impiccagione, la sentenza di morte. A partire dal 1917 si formò a fianco dell’esercito italiano che combatteva gli austroungarici sul fronte trentino un corpo di volontari cecoslovacchi, disertori dell’esercito imperiale; nel 1918 questi si trasformarono in un vero e proprio esercito cecoslovacco in Italia che aveva una Compagnia anche in Trentino. Il 21 settembre del 1918, in un’azione militare austriaca a Doss Alto, alle pendici del Monte Baldo, caddero prigionieri cinque legionari cecoslovacchi; trasferiti nottetempo a Ceniga, subirono un sommario processo come traditori per la diserzione dall’esercito austroungarico. Quattro di loro vennero impiccati: i loro nomi sono Antonin Jezek, Karel Novacek, Jiri Slegl e Vaclav Svoboda. Questo non fu l’unico episodio di collaborazione militare italo-cecoslovacca: il 5 luglio 1918 fu impiccato a Riva del Garda Alois Storch, ufficiale cecoslovacco dell’esercito austriaco passato nelle fila di quello italiano e autore di un’azione di sabotaggio sulle rive del lago.

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