Personale sanitario volontario e Croce Rossa: un cammino che continua

Redazione24/04/20233min
TAVOLA ROTONDA SU VOLONTARIATO DELLE ASSOCIAZIONI

 

Qual è il ruolo del personale sanitario volontario – medici e infermieri – all’interno delle associazioni di volontariato, ed in particolare nella Croce Rossa? Se ne è parlato nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla CRI del Trentino.
“Il vostro apporto è fondamentale – ha detto l’assessore Segnana – ed è per questo che anche la Provincia si interroga su come diffondere più efficacemente nella scuola e nella società i vostri valori, affinché si produca nel tempo anche una ragionevole immissione di nuove energie”.

A tracciare una panoramica generale riguardo al tema proposto è stato Riccardo Giudice, delegato tecnico nazionale di Croce Rossa. In Italia sono circa 550 i medici e poco più di un migliaio gli infermieri che svolgono attività di volontariato in Croce Rossa. In Trentino operano in seno alla CRI circa 70 sanitari, per il 90% infermieri, e per il restante 10% medici. La figura del sanitario è ovviamente molto richiesta in particolare nelle situazioni di emergenza, ma anche nel campo della protezione civile e nelle campagne di prevenzione e formazione.

Che cosa frena un maggior apporto di personale sanitario al volontariato? Innanzitutto, il carico di lavoro a cui i sanitari sono già sottoposti, e che si somma per molti alle responsabilità in seno alla famiglia. Tutto ciò va visto alla luce di un altro concetto ritornato più volte nel corso dei lavori: il servizio offerto dal volontariato non deve essere di qualità inferiore rispetto a quello che verrebbe offerto da servizi non basati sul volontariato. L’impegno richiesto per operare in seno a una realtà come la Croce Rossa è considerevole e il servizio deve essere prestato sempre al massimo delle proprie possibilità. Solo eccezionalmente si ricorre all’apporto di volontari anche temporanei, per affrontare situazioni particolarmente difficili e impegnative.

Capitolo a parte quello delle responsabilità giuridiche, di cui ha parlato Nicola Canestrini. Quand’è che un medico, un infermiere ma anche un volontario devono intervenire, anche in circostanze estemporanee (ad esempio una persona sconosciuta che si sente male in treno), e se lo fanno cosa rischiano? Il primo dovere del soccorritore riguarda la propria sicurezza, che va sempre tutelata. Per il resto, nel dubbio si interviene, anche se magari si è volontari da solo un giorno.

 

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche