PARTE IL CONTROLLO DI VICINATO NEI COMUNI DELLA BUSA

Il progetto è “attivo” in diverse zone del nostro Paese, e sulla stessa idea da circa un anno anche il comandante D’Arcangelo del Corpo di Polizia locale intercomunale ci sta “ragionando”. Di cosa si tratta? Di una chat sulla nota applicazione di messaggistica istantanea “WhatsApp” dove chi è iscritto invia segnalazioni agli agenti su auto o persone sospette, situazioni di degrado o di contesti familiari che necessitano magari di aiuto. L’ok dal Ministero dell’Interno è arrivato in questi giorni, e così (prima non ci si poteva in nessun modo muovere) è stato firmato il protocollo d’intesa presso il Commissariato di Governo a Trento. Il “controllo di vicinato” prende così corpo anche nella Busa, chiarendo che non si tratta né di ronde né di altra sorta di “squadre” che vanno in giro a pattugliare il territorio bensì liberi e fidati cittadini che, appunto, via messaggistica segnalano alle autorità situazioni da controllare. Hanno aderito i sindaci di Riva del Garda, Arco, Dro, Tenno e Drena mentre non hanno partecipato i comuni di Nago Torbole e Ledro. Soddisfazione per il Commissario di Governo che supporta l’azione specificando così come ora i cittadini siano parte “attiva” della sicurezza di tutti, la stessa che ha espresso anche il Questore di Trento presente alla firma dell’accordo. È stato spiegato che altrove questa misura ha ottenuto buoni e positivi risultati come i dati nazionali confermano. Il progetto avrà nel Comune di Arco il suo primo “start”, a seguire gli altri che hanno aderito.