Occupazione nel 2019 in Trentino: i principali indicatori sono positivi
Presentato il 34° Rapporto sull’occupazione in provincia di Trento di Agenzia del Lavoro, alla presenza dell’assessore provinciale allo sviluppo economico e lavoro Achille Spinelli. “I principali indicatori economici e occupazionali, relativi al primo semestre 2019 – ha detto Spinelli – sono positivi. C’è un lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2018, che era stato particolarmente buono, ma in generale si conferma l’evoluzione positiva iniziata nel 2016. Un dato particolarmente significativo è quello riguardante le assunzioni a tempo indeterminato e le stabilizzazioni. Sono segnali importanti che testimoniano del fatto che il sistema economico ha fiducia nel futuro”. Fra i dati contenuti nel rapporto sui primi semestre 2019, la crescita del 3,2 %, rispetto all’anno precedente, del valore della produzione delle imprese trentine, e il +2,2 del fatturato. Questo si riflette anche sul tasso di occupazione che, nei primi nove mesi del 2019, si attesta attorno al 68,4%. L’aumento è leggermente inferiore rispetto all’offerta di lavoro, e questo spiega perché cresce, di poco, anche la disoccupazione, che tocca il 5,3. Guardando al mercato del lavoro da una prospettiva di medio-lungo periodo, ciò che emerge nell’ultimo decennio è anche un tasso di occupazione femminile in costante crescita:, pari al 61,7 nel 2018, a fronte di quello maschile del 74,6. Il 45% della forza lavoro totale oggi è femminile (il 40% di essa è part-time). Altro dato interessante: la crescita nell’ultimo biennio del tasso di occupazione giovanile (fino a 34 anni), anche se il 50% degli occupati in Trentino ha più di 45 anni (il 20% di essa più di 55).
Sul fronte delle forze di lavoro, l’ISTAT indica – per i primi sei mesi del 2019 – un forte incremento della partecipazione al lavoro (+4.900), che per larga parte si è tradotto in aumento dell’occupazione (+4.000) e in misura più ridotta anche in crescita della disoccupazione (+900). La dinamica, rispetto al primo semestre 2018, è stata migliore per i maschi, con un aumento di 2.100 occupati che non solo ha assorbito per intero i nuovi ingressi nell’area del lavoro (+1.200 unità), ma ha ridotto di circa 900 le persone in cerca di lavoro. Delle 3.700 forze di lavoro in più femminili, circa una metà ha trovato lavoro (+1.800). Complessivamente gli indicatori del mercato mostrano solo segni in crescita. Il posizionamento del mercato del lavoro trentino si conferma allineato a quello dell’intera area Nord Orientale della penisola.
Hanno contribuito positivamente alla crescita del fatturato il comparto dei servizi alle imprese, il commercio (sia all’ingrosso che al dettaglio) e l’estrattivo, che prosegue il recupero dopo gli anni molto negativi della crisi. Mostrano invece segni negativi le costruzioni, il manifatturiero e i trasporti. Un altro dato segnalato dalla direttrice Speziali è quello della difficoltà di reperimento di personale, ad esempio operai specializzati, ma anche figure dirigenziali, segnalata dalle aziende. E’ un dato per certi versi “buono”, perché testimonia del calo complessivo della disoccupazione rispetto al periodo della crisi, ma che può essere di stimolo per chi opera nel campo delle politiche attive del lavoro.