“La dolce Riva racconta”, alla scoperta del passato con cuore e anima
Ad una settimana dalla sua uscita sta già riscontrando notevole successo il libro “La dolce Riva racconta” scritto da Vittorio Colombo ed edito dalla associazione “Alto Garda Cultura”. Si tratta della seconda pubblicazione di racconti, aneddoti e fotografie riferita al periodo che va dagli anni ’50 al 2000, che segue la fortunata edizione di “La dolce Riva”, diventato ormai un bestseller del Natale 2021.
“Come il precedente ha la magia della sintesi e del linguaggio trasparente – ci scrive lo storico rivano Gualtiero Toniolo – e fra storia ufficiale e leggende tramandate, traspare la magia di Riva in tutti i capitoli del libro, anche nei dettagli più inaspettati. Uno spettro s’aggira per il mondo avrebbe detto Karl Marx, quello spettro che oggi si chiama Cancel culture e rischia di trasformarsi in uno sfregio al mestiere dello storico, impegnato com’è, tra le altre cose, a contestualizzare i fatti del passato. La Cancel culture è figlia del processo d’appiattimento del tempo, dove si considerano solo le sensibilità del presente e attraverso quel filtro si giudica il passato. Ecco a cosa servono i libri come questo, a rammentarci cosa sia la saggezza, quella di chi vaga tra le vette più sublimi ma non di meno rovista rasoterra. Basta aprire “La dolce Riva racconta” in una pagina qualsiasi e subito ci si trova coinvolti.
È uno di quei libri che cominciano e finiscono a ogni pagina e parlano al cuore, al cervello e ai sensi con vividezza straordinaria. I fatti vissuti e custoditi nella memoria collettiva spesso non rispecchiano quello che le persone hanno davvero passato. La gente, a sua insaputa, finisce sempre per conformare il suo ricordo del vissuto a quel che se ne dice nel presente. Poi succede – conclude Toniolo – che un giornalista e storico come Colombo riscopre la vita reale di un periodo che va dagli anni Cinquanta al Duemila a tutti noto e d’improvviso tutto appare diverso. Una scoperta che ha sempre qualcosa di elettrizzante. Per questa ragione “La dolce Riva racconta” risulta estremamente interessante anche per quelli come me, arrivati da una terra di confine, per capire meglio il carattere e le peculiarità vere dei rivani”.