Interrogazione di Futura: “Quali finanziamenti per i poliambulatori di Eremo?”
Il consigliere provinciale di Futura Paolo Zanella ha presentato un’interrogazione al presidente Fugatti nella quale solleva perplessità sulla apertura di nuovi ambulatori per visite specialistiche da parte della Casa di Cura Eremo. Perplessità che riconducono al delicato tema della sanità trentina, laddove la carenza di personale è ormai alle soglie della criticità. Carenza che la continua riduzione della spesa sanitaria portata avanti negli anni antecedenti alla pandemia causata dal virus Sars-Cov 2 non ha certo contribuito a rallentare, anzi. “La miope programmazione del fabbisogno di professionisti – scrive Zanella – è la diretta conseguenza di questa scarsa futura visione d’ambito sanitario, laddove non si preparano nuovi professionisti e si lasciano andare avanti fino all’età della pensione, ma anche oltre gli attuali. Insomma, non c’è ricambio generazionale, e questo è un’altra grave lacuna del sistema, con risparmi su risparmi della spesa e di Borse di Studio che hanno portato allo stato attuale. Uno stato che rischia di mettere in ginocchio l’intero sistema sanitario provinciale. La struttura arcense è una di quelle che più ne “paga le conseguenze” con i mancati finanziamenti provinciali in merito che altro non fanno se non aggravare ulteriormente la situazione. L’assessorato alla Salute ha deciso il finanziamento allo scopo di aumentare il budget, invece, per la sanità privata spalmato sugli anni 2022-2024 con l’Eremo che sta ampliando la struttura con corposi investimenti, dotandosi di un poliambulatorio esterno, nuovo personale medico e infermieristico, anche per dare una risposta all’emergenza creatasi a seguito della pandemia creando lunghissime liste d’attesa per visite e interventi”. L’interrogazione del consigliere provinciale, dunque, è volta a chiedere al presidente Fugatti se la Provincia di Trento ha concesso, e quanti, finanziamenti pubblici per realizzare il nuovo poliambulatorio, ritenendo che in un momento come questo non sia meglio pensare di più (e aiutare di più) il sistema pubblico, bisognoso di personale, risorse umane e adeguamenti strutturali (se previsti) per l’ospedale di Arco.