IL TRATTO TRENTINO DELLA CICLOVIA DEL GARDA? CHIUDEREMO LA PARTITA ENTRO IL 2020

A margine della conferenza stampa che presentava l’impiego del Fondo Strategico Territoriale, il presidente della Comunità di Valle Mauro Malfer, sollecitato dalla domanda di un collega sul tratto trentino (Riva del Garda – Comune di Limone) della futura ciclovia del Garda, rispondeva che all’indomani (martedì 7 agosto ore 18 presso l’Auditorium della Comunità Alto Garda e Ledro) sarebbe stato possibile chiedere tutto all’assessore ai Lavori Pubblici Mauro Gilmozzi che arriverà a Riva del Garda per presentare i tre lotti dell’opera. Anche come la Provincia intenda affrontare il “nodo” della ex Casa della Trota.
“È necessario far coincidere gli interessi dei privati con quelli pubblici – ha detto Malfer in estrema sintesi – ossia le ragioni della proprietà dell’antico ristorante (la Casa della Trota, ndr) con le esigenze di far passare di lì il tratto di ciclovia ovest. Io sono ottimista, e mi aspetto lo scatto definitivo in modo da poter chiudere la partita entro il 2020. Non possiamo e non vogliamo far passare altri trent’anni per chiudere il ragionamento complessivo sull’intera opera. Se per questo sarà necessario attendere ulteriori quattro/cinque mesi d’accordo, ma non anni, questo assolutamente no”. Un altro nodo che “grava” sul tratto che da Riva dovrà portare al confine con il comune di Limone è rappresentato dall’Hotel Pier, la “dependance” dello stesso che sorge a est della statale Gardesana e che non trova spazio per farci passare la ciclopista (diciamo i tre metri di larghezza necessari anche alle opere di protezione laterali), e qui è intervenuto il sindaco di Riva Adalberto Mosaner il quale ha sottolineato come quell’opera sia oggetto di una verifica per abuso edilizio, dunque un ragionamento con Anas e proprietà va fatto per chiarire una situazione pendente anche lì da anni. Fermo restando il chiarimento definitivo sul passaggio del primo tratto in galleria Panda, laddove ancora poco chiaro sembra la possibilità di transitare per una sorte di errore formale (che il giudice tuttavia ha riconosciuto come tale, un errore di trascrizione) che accorpa parte della galleria al privato adiacente. Insomma, nodi che dovranno essere risolti prima di poter dire che da Riva al confine col Comune di Limone si potrà pedalare (e poi fino al confine sud del piccolo paese bresciano in località Nanzell) in santa pace, lontano dalle macchine, fuori dalla statale Gardesana.