Il poeta visionario Sergio Abram parla in dialetto di ambiente e futuro
La passione per gli animali, e in particolare per gli uccelli, coltivata fin da piccolo e corroborata col passare degli anni nei luoghi più diversi. Questo è quello che inizialmente ha colpito maggiormente coloro che sono accorsi alla libreria “Cazzaniga” ad Arco martedì 6 giugno per incontrare Sergio Abram come ultimo appuntamento prima dell’estate di “En dialèt al més”, l’iniziativa letteraria della associazione “Giacomo Floriani”.
“La me enfanzia”, la prima poesia letta da Sergio Abram, è stata la fedele ed emblematica esemplificazione delle sue esperienze maturate in età giovanile a contatto di natura e di animali. “El sèlen de montagna”, “Le volpi”, “El camóz”, “La lince”, “El cucù”, “El sparavèr”, “Tàrteri” hanno permesso all’ospite di mostrare le sue vaste conoscenze in campo faunistico. E grazie agli animali descritti in versi ha messo in evidenza la grande sofferenza, la grande fragilità dell’ambiente in cui viviamo, reso sempre più invivibile per un uso scriteriato degli anticrittogamici. Non a caso molti animali sono spariti, ed ecco allora “Le primavere mute” e “Endo sarai nadi i rosignòi?”.
A tale proposito Sergio Abram non ha potuto non parlare delle vie alternative che vanno cercate e praticate per coltivare, che hanno trovato totale corrispondenza in Benedetto “Barba” Omezzolli, presente in libreria, pioniere da molti anni nel Basso Sarca riguardo dell’agricoltura biologica.
Ma Sergio Abram, oltre che scrittore, poeta e autore di numerose pubblicazioni naturalistiche, è anche uno straordinario pensatore, fuori dagli abituali e riconosciuti contesti, che l’ha portato a parlare di vita, di morte, di chiesa, di sesso e di tanto altro suscitando curiosa attenzione nei presenti. “Dobbiamo essere preparati ai grandi cambiamenti – ha detto – e quindi coltivare sogni, progetti con determinazione e forza di volontà, perché solo così si riesce a raggiungere grandi obiettivi personali e collettivi. Io sono molto fiducioso nel futuro. Io vedo il bicchiere tutto pieno”. E con questa ventata di ottimismo si è chiuso l’incontro ancora una volta moderato da Alessandro Parisi, che ha ringraziato Sergio Abram, i presenti e Giovanni Cazzaniga per il sostegno a “En dialèt al més”, che ritornerà martedì 5 settembre prossimo con Elisa Polla, sempre alla 17.30.