Coronavirus: il Piano della rete assistenziale territoriale della Provincia

Redazione20/09/20204min
covid trentino

Approvato dalla Giunta provinciale uno strumento fondamentale per gestire l’emergenza da Coronavirus. Si tratta del Piano di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale territoriale della Provincia il cui impegno di spesa annuo è stimato in complessivi 13.709.527,27 euro a fronte di un finanziamento statale complessivo per la Provincia di Trento sull’anno 2020 pari a 13.322.284 euro.
Il Piano, nel quale si stima l’assunzione a tempo indeterminato di una sessantina di figure fra infermieri, medici e altro personale, prevede l’implementazione del sistema di accertamento diagnostico, di monitoraggio e sorveglianza non solo della circolazione del virus, ma anche dei casi confermati e dei loro contatti per intercettare tempestivamente eventuali focolai di trasmissione del virus. Fondamentale risulta poi assicurare sempre più la presa in carico precoce dei pazienti contagiati e di quelli in isolamento, potenziare l’assistenza domiciliare con la previsione graduale della reperibilità notturna e quella infermieristica con l’introduzione della nuova figura dell’infermiere di famiglia/comunità.


Ecco nel dettaglio le aree di intervento del Piano:
Identificazione e sorveglianza attiva nella popolazione generale e nelle RSA
Costo annuo previsto: 5,6 milioni di euro di cui 1 milione per per assunzioni a tempo indeterminato (5 medici+2 infermieri+4 di altro personale), 2,5 milioni di euro per assunzioni a tempo determinato e i rimanenti per altri costi.
Potenziamento assistenza domiciliare
Costo annuo previsto: 800mila euro per assunzioni a tempo indeterminato (17 infermieri).
Al fine di migliorare la risposta assistenziale ai pazienti fragili e pazienti Covid positivi che richiedono monitoraggio clinico continuativo, si realizzerà il potenziamento dell’assistenza dell’assistenza infermieristica domiciliare con l’introduzione progressiva della reperibilità notturna dalle ore 20.00 alle ore 8.00 a favore di pazienti selezionati.
Rafforzamento dei servizi infermieristici territoriali – infermiere di famiglia
Costo annuo previsto: 2,6 milioni di euro, di cui 1,2 per assunzioni a tempo indeterminato (21 infermieri) e 1,4 milioni di euro per assunzioni a tempo determinato (30 infermieri).
Con l’introduzione dell’infermiere di famiglia o di comunità si persegue l’obiettivo, nelle fasi di emergenza, di rafforzare i servizi infermieristici e di potenziare la presa in carico sul territorio dei soggetti infettati da SARSCoV-2, anche coadiuvando le Unità speciali di continuità assistenziale (USCA) e i servizi offerti dalle cure primarie.
Potenziamento delle unità speciali di continuità assistenziale (USCA).
Costo annuo previsto: euro 1 milione di euro di 850mila per assunzioni a tempo determinato di medici della continuità assistenziale e i rimanenti per assunzioni di assistenti sociali.
Al fine di consolidare ed integrare il modello attivato in corso di epidemia, viene prorogata l’esperienza delle USCA attivate ancora nel marzo 2020 fino al termine dello stato di emergenza per la pandemia da Covid19, prevedendo complessivamente la destinazione di 16 medici e l’inserimento di 5 assistenti sociali a tempo determinato; questi ultimi andranno a integrarsi con il modello sperimentale di Spazio Argento ove attivato.
Centrale operativa provinciale e numero europeo armonizzato 116117
Costo annuo previsto: 2,7 milioni di euro di cui 400mila euro per assunzioni a tempo indeterminato (10 unità di personale laico), 700mila euro per assunzioni a tempo determinato (15 unità di altro personale) e 1,6 milioni per infrastruttura.
La Centrale operativa 116117, prevista con deliberazione lo scorso 17 luglio, nell’attuale contesto di emergenza pandemica, assorbirà anche le competenze della centrale operativa prevista dal “Decreto Rilancio”, in particolare svolgendo le funzioni in raccordo con tutti i servizi e con il sistema di emergenza urgenza, anche mediante strumenti informativi e di telemedicina.

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