Con i progetti 3.3.D nuove opportunità di lavoro a Riva del Garda

Redazione20/05/20213min
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Il vicesindaco Silvia Betta ha fatto visita nella mattina di mercoledì 19 maggio ai lavoratori che hanno dato avvio al progetto Sfida 3.3.D (ex Intervento 19). Due le visite: a palazzo San Francesco agli addetti ai due progetti «Riordino archivi amministrativi» e «Valorizzazione di beni culturali e custodia mostre», per i quali la novità è la nuova sede, più ampia e funzionale di quella degli anni passati, che era nel sottotetto del municipio, e con una migliore dotazione informatica. A seguire la vicesindaco si è recata nella sede dell’Apsp Casa Mia in viale Trento, dove è partito un nuovissimo progetto in ambito sociale dedicato al supporto dei servizi di conciliazione estiva dei Centri socio educativi territoriali, «Ausiliare alla conciliazione ed educativa dei minori».
«Mi pare vada sottolineato come quest’anno ci siano state ben dieci rinunce – spiega il vicesindaco Silvia Betta – delle quali, quasi tutte di persone che hanno trovato lavoro o si sono messe in proprio, che è la gratificazione più bella per questo progetto, il cui scopo è precisamente accompagnare le persone in difficoltà verso una vita lavorativa indipendente».

Sfida 33D è rivolto a persone residenti in Trentino da almeno tre anni, disoccupate da più di 12 mesi e con più di 45 anni di età, a persone disoccupate invalide e a persone disoccupate con più di 25 anni di età in difficoltà occupazionale in quanto soggetti a processi di emarginazione sociale o portatori di handicap fisici, psichici o sensoriali, segnalati dai servizi sociali o sanitari, tra cui donne vittime di violenza.
Nel 2021 il Comune di Riva del Garda ha messo in campo sei progetti di Intervento 3.3.D della durata di sei mesi per 48 opportunità lavorative part time, così ripartite: 5 caposquadra a tempo pieno, 15 disoccupati e 28 segnalati. Di questi, 23 sono donne (2 caposquadra, 9 disoccupate e 12 segnalate) e 25 uomini (3 caposquadra, 6 disoccupati e 16 segnalati). Oltre alla novità del Casa Mia, che impiega 8 lavoratrici (di cui una caposquadra), sono stati confermati i progetti «Riordino archivi amministrativi» (12 lavoratori, di cui un caposquadra), «Valorizzazione di beni culturali e custodia mostre» (quattro lavoratori) e tre progetti nell’ambito dell’abbellimento urbano e rurale: «Siti ornamentali e piantumazioni» (un caposquadra e 7 part-time) e due progetti di «Recupero ambientale aree verdi e sentieri degradati» (ciascuno per un caposquadra e 7 part-time), uno per il centro e uno per le frazioni. Il costo totale è poco inferiore a 400 mila euro. Le cooperative sociali che gestiscono i progetti sono la Oasi Tandem di Riva del Garda (ambito amministrativo, sociale e culturale) e la Coop Lavoro di Borgo Lares (abbellimento urbano e rurale). La durata dei progetti è di sei mesi.

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