Colpo di calore in cantiere a Riva, ancora grave l’operaio

Claudio Chiarani25/08/20232min
Lavoro-cantiere

 

Permangono gravi le condizioni dell’operaio di nazionalità georgiana sentitosi male nei giorni scorsi in un cantiere di via Rovigo, a Riva del Garda. Si trova ancora ricoverato al Santa Chiara di Trento in coma farmacologico, con i sanitari che non sciolgono la prognosi, per ora, viste le sue condizioni anche se la reazione dell’operaio alle cure è positiva.
L’uomo, un trentatreenne assunto da poco dall’impresa che sta realizzando la copertura termica ad un edificio, stava passando materiali ai colleghi sul ponteggio quando è stato visto barcollare e poi cadere a terra, molto probabilmente a causa di un “colpo di calore” visti i quasi 40 gradi percepiti con un tasso d’umidità pari all’82%.
Da poco passate le tre di pomeriggio, i colleghi sono prontamente accorsi dal collega che tra l’altro prestava il suo primo giorno di lavoro, così come era il primo giorno di cantiere, quello nel quale, appunto, si montano i ponteggi atti alla posa dei materiali per l’isolamento termico. L’operaio è stato soccorso, prima dai colleghi e poi dai sanitari che lo hanno stabilizzato e prestato le prime necessarie cure, lo hanno successivamente trasportato con un’autoambulanza al campo Benacense dove è stato trasferito sull’elicottero per il trasferimento al santa Chiara.
Nessun provvedimento restrittivo, anche se i lavori al cantiere sono stati momentaneamente sospesi, è stato invece preso dall’Autorità competente. Le organizzazioni sindacali hanno emesso una nota sull’accaduto, nella quale si afferma che si tratta di un fatto grave perché esistono regole e strumenti atti a limitare fatti simili ed evitare che possano accadere. Con temperature così elevate sarebbe necessario sospendere il lavoro all’aperto, sui tetti o suoi ponteggi. La richiesta delle organizzazioni sindacali, dunque, è volta al potenziamento dei controlli nell’edilizia. Qualora questo fosse stato adottato, conclude la nota, probabilmente ora quel lavoratore non sarebbe in ospedale a lottare per vivere.

 

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