Case di Riposo dell’Alto Garda e Ledro, rette in aumento di circa un Euro al giorno

Claudio Chiarani24/01/20224min
20200321IMG_8048 arco CASA DI RIPOSO FONDAZIONE COMUNITA' DI ARCO A.P.S.P.

 

Tempo di bilanci per le Case di Riposo dell’Alto Garda e Ledro, le APSP, che devono fare i conti con gli aumenti delle spese, la gestione del personale no-vax e il ricambio all’interno delle strutture di tutti quei nonni vittime della terribile pandemia.
Un Euro in più al giorno. È questo l’importo che ciascun ospite dovrà sborsare in più per essere ospite della “Fondazione Città di Arco”. Un costo contenuto, certo, purtroppo inevitabile e dovuto ai disagi che la pandemia ha creato anche qui. Meno posti letto, da 150 a 130, meno personale che lavora a causa di malattia o perché rifiuta il vaccino, con la direzione che, tuttavia, riesce a garantire comunque una settantina di visite al giorno.
Questo, in sintesi, il bilancio che il presidente Paolo Mattei ha tracciato nei giorni scorsi, rilevando come grazie ai vaccini la positività rilevata di alcuni ospiti abbia permesso loro di superare la malattia. Asintomatici o sintomi lievi, comunque, e non la decimazione che il covid creò nel 2020 in tutte le strutture per anziani. Il personale al lavoro si sobbarca turni spesso pesanti, cosa di cui il presidente ha voluto evidenziare e allo stesso tempo ringraziare per la dedizione dimostrata, però le difficoltà hanno costretto all’aumento delle tariffe che erano ferme da quattro anni, arrivando a 47 Euro giornalieri.
Alla APSP “Città di Riva”, invece, le visite sono state sospese a causa di alcuni ospiti che si sono ammalati, uno dei quali è stato poi trasferito a scopo precauzionale in una struttura dedicata anche se, grazie al vaccino, si sono ridotti i rischi legati al contagio. Anche qui a Riva con gli aumenti dei costi ci saranno da fare i conti nell’immediato. Costi del riscaldamento che, da proiezioni abbastanza certe, raddoppieranno (da 52.000 a 110.000 euro), costi assicurativi che saliranno oltre il doppio degli attuali (da 18.000 a 50.000 euro), i ristori della provincia che non saranno concessi in misura sufficiente a coprire gli aumenti. 80 centesimi di Euro in più al giorno non copriranno certamente le prossime spese previste.
Alla Rsa “Il Molino” di Dro, invece, i posti di chi se n’è andato sono stati rioccupati ma, cosa ben più importante, per ora il Covid non è riuscito a “rientrare” tra gli ospiti. È la presidente Carla Ischia che lo racconta sempre alla stampa, dicendosi felice che tutti siano vaccinati. Anche qui la retta è aumentata di un Euro al giorno, importo che comunque che non garantirà la copertura delle spese nel 2022. Anche alla APSP “Giacomo Cis” di Bezzecca sono liberi dal virus, dice la presidente Marisa Dubini, la quale si dice contenta di come la struttura abbia risposto alla pandemia con un impegno di gruppo davvero imponente consentendo le visite ai familiari. L’aumento è stato anche qui contenuto in un solo Euro al giorno, portando la retta quotidiana a 45, costo sotto la media e comprensiva di tutti i servizi che la Casa di riposo garantisce ai suoi ospiti. Pur riducendo di due posti letto la capienza in caso d’isolamenti, gli ospiti oggi presenti sono 58, ossia il massimo che la struttura riesce ad offrire.

 


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