Ampliamento Agraria di Riva approvato dalla PAT
Con la chiusura dell’iter di approvazione la Giunta provinciale ha dato il via libera alla necessaria deroga urbanistica per la realizzazione del nuovo frantoio Agraria a Riva del Garda. Poi servirà il denaro che il Pnrr dovrà mettere sul tavolo affinché i lavori possano iniziare. Con i tempi che il Piano nazionale di ripresa e resilienza detta in questi casi. Ma una cosa è certa: Agraria avrà il nuovo frantoio anche se sarà Roma a dire l’ultima parola. Con la necessaria concessione edilizia che staccherà Palazzo Pretorio, logicamente, insomma tutte le “carte” necessarie che dovranno attendere la concessione di un terzo circa dell’intera spesa prevista, più o meno una decina di milioni di euro. Agraria allargherà i suoi confini a nord (il progetto è noto da tempo) per dare ai suoi associati una qualità di servizio ancora più forte, con la speranza di poter partire coi lavori i primi mesi del 2024 e chiudere (i tempi del Pnrr lo prevedono) entro il 2026 il tutto. L’altro finanziamento sul Psr (Piano Sviluppo Rurale) già finanziato per circa un milione e mezzo si aggiunge alla copertura della spesa, poi Agraria procederà con altri finanziamenti a lungo termine o mutui da accendere. Il bilancio attuale di 15 milioni di euro è decisamente migliore di quello di cinque che, quando dalla vecchia sede di viale Alberti Lutti portò Agraria all’attuale di S. Nazzaro, permetterà l’intera operazione. In mezzo, perché le stagioni non attendono le carte, i “se” o i “ma” due vendemmie e due raccolte di olive col presidente Planchestainer che attende con ansia i denari necessari al fatidico “via libera.” Il nuovo frantoio sorgerà su di un’area di circa diecimila metri quadri, l’edificio sarà alto dieci metri ma tutt’attorno saranno piantumati olivi e sorgerà un vigneto, con la zona che poi verrà anche adibita a visite didattiche e attività correlate su di un’area di circa cinquemila metri quadri. La campagna “sacrificata” è meno di duemila metri quadri.