Un anno fa l’esondazione della Sarca, il Sindaco: “In zona Oratorio allargheremo l’alveo”
Il sindaco di Arco Alessandro Betta lo ha detto senza mezzi termini: “La Sarca è un corso d’acqua troppo antropizzato, non sarà mai un biotopo. Certe proteste le ritengo incomprensibili”. Il tutto ad un anno di distanza dall’esondazione del fiume nel tratto arcense, episodio che ha causato tanti danni come strade allagate, azienda invase dal fango, dall’acqua e dai detriti che la piena ha trascinato con sé. Ad un anno esatto da quell’episodio di maltempo il primo cittadino mette nero su bianco gli interventi fatti allo scopo di prevenire, per quanto possibile in futuro simili accadimenti. Sono state messi a disposizione fondi per lavori di somma urgenza, è stata fatta la pulizia dell’alveo nelle zone di Pratosaiano (dove è stata eliminata la pista per aeromodelli), al Linfano e alla Moletta, dove è stato rimosso il materiale trasportato dalla furia della piena lungo le sponde. “Sono stati tagliati gli alberi più alti – ha detto il Sindaco – un sacrificio necessario al fine d’evitare che, in caso di ripetersi di simili eventi, il fiume li possa sradicare e, incastrandoli sotto i ponti, causino pericolo per la popolazione”. Oggi la sicurezza è migliorata, non c’è dubbio, basta guardare come le persone siano tornate a vivere il fiume in estate sostando lungo le sue sponde, facendo il bagno o prendendo il sole. Poi in zona ex Oratorio, ha detto sempre Betta, si sta pensando di allargare l’alveo della Sarca per circa 150 metri espropriando una parte della riva ovest. Questo servirebbe ad agevolare il deflusso delle acque subito a sud della città allo scopo di abbassarne il livello in caso di piena, evitando che il centro storico ne debba subire le conseguenze. Il tutto ricordando sempre che l’acqua, prima o dopo, è sempre nel fiume che va a finire.