Performance dei Sistemi sanitari regionali: Trentino ancora al primo posto
La sanità Trentina conferma il 1° posto nell’indagine sulle performances dei sistemi sanitari regionali realizzata dal Centro per la ricerca economica applicata in sanità srl. (C.R.E.A. Sanità), presso l’università Tor Vergata di Roma. Il progetto, giunto nel 2020 all’ottava edizione, vuole fornire un contributo significativo alla definizione delle politiche sanitarie, partendo dalle esigenze e dalle aspettative dei diversi attori del sistema: utenti, istituzioni, professionisti, management aziendale e così via. “Con un indice di performance del 71% – sottolinea con soddisfazione l’assessore alla salute e politiche sociali Stefania Segnana, che ha partecipato oggi alla presentazione del report – la provincia di Trento si colloca per l’anno 2019 in testa alla classifica delle regioni e province autonome. Un risultato che attesta ancora una volta, come già nelle passate edizioni, l’alto livello di soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti rispetto alle prestazioni del servizio sanitario trentino. Un risultato tanto più significativo in questo momento difficile, che ci vede impegnati a fronteggiare la pandemia di Covid 19”.
In tre realtà (Trentino, Alto Adige ed Emilia Romagna) i livelli di opportunità di tutela della salute dei cittadini risultano significativamente superiori alle altre (tra il 61% ed il 71%); 10 Regioni hanno comunque livelli di performance relativamente elevati, compresi fra il 53% e il 58% del livello ottimale: all’interno del gruppo troviamo Toscana, Veneto, Marche, Umbria, Liguria, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Sardegna, Piemonte, con modeste variazioni fra loro.
Quest’anno il panorama è complicato dall’impatto del Coronavirus. Un impatto ovviamente medico-sanitario, ma vista la natura multidisciplinare del rapporto, anche economico. Emerge fra le altre cose che i soggetti interessati delle realtà più colpite dal Covid 19, sembrano mostrare, rispetto agli altri, una maggior consapevolezza del fatto che il livello di spesa non può scendere oltre certi limiti, e allo stesso tempo non può aumentare indipendentemente dal livello di disponibilità di risorse economiche del territorio.
“Anche per queste ragioni – spiega ancora l’assessora Segnana – risulta importante coltivare le sinergie fra sanità, università e ricerca, le collaborazioni interregionali e, nel caso del Trentino, anche transnazionali, come nel caso dell’Euregio. La cooperazione fra i territori, e i rispettivi sistemi sanitari, è più che mai importante per fronteggiare le pandemie ma anche, in circostanze meno critiche, per ottimizzare performance, prestazioni, costi”.