Il turismo lascia a casa quasi tremila persone

Claudio Chiarani03/08/20202min
cameriere hotel

Un dato allarmante, si sapeva, quello delle mancate assunzioni nel settore del turismo a causa della pandemia della Sars Cov-2, l’infezione dovuta al Coronavirus che non ha permesso a tantissime aziende, dagli alberghi ai ristoranti, dagli esercizi pubblici ai negozi di abbigliamento (anche se per il bonus Inps non sono da ritenere nella categoria turismo) o altre attività che assumono personale grazie all’indotto turistico del Garda trentino generato dalle presenze degli ospiti stranieri. Le assunzioni da gennaio a maggio del 2020 sono state, infatti, pari a 1.375 contro le 4.265 dello stesso periodo del 2019, ossia il 68% in meno. Un dato molto significativo della crisi che l’intero settore del turismo con tutto quello che ci gira attorno segna a causa del virus. Ci si può “tirare un po’ su” con i dati di maggio, quando il confinamento è stato tolto quasi del tutto e il segno più è tornato a farsi timidamente vedere nei vari settori colpiti. Chi ha rialzato la testa è il settore edilizio dove si sono registrate 57 nuove assunzioni, quello industriale con 67 (fabbriche) e il Terziario che lentamente sta iniziando a muoversi nonostante la percentuale sia fissa col segno “meno” davanti ai numeri: -50% rispetto al -57% dei primi cinque mesi dell’anno. Dati sempre confrontati con lo stesso periodo dell’anno scorso, ovviamente. Secondo il presidente dell’Unione Albergatori Alto Garda e Ledro si riuscirà ad assumere circa il 70% degli addetti rispetto al 100% del 2019, con le strutture alberghiere che hanno riaperto al 95% dell’intera potenzialità che il territorio ha a sua disposizione.

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