GUARDIA MEDICA, UN PRESIDIO PER 50 MILA ABITANTI

L’influenza nella Busa è in atto ma rivolgersi alla guardia medica per una visita in casa è un incubo. Incubo che tanti cittadini stanno manifestando scrivendo sui social tutta la loro “rabbia”. Un solo presidio medico per cinquantamila residenti è, in effetti, troppo poco. Pensiamo alle persone anziane, magari non autosufficienti “vittime” dell’influenza e bisognosi di assistenza e medicine negli orari in cui il proprio medico non presta servizio. Ecco, dunque, che il presidio sanitario è quanto mai necessario nelle urgenze notturne o festive come la stessa Azienda sanitaria afferma, ma che in realtà è di difficile se non impossibile attuazione. Come fa una persona con la febbre a recarsi in ambulatorio? O, peggio, a regolarsi quando chi sta dall’altra parte del telefono non può muoversi e dà consulenze telefoniche perché non può andare a casa dall’ammalato? Le proteste, molte, ricalcano bene o male questa linea e allora ecco che i social diventano cassa di amplificazione di un disagio, in questo caso sanitario molto evidente. Arco, ad esempio, con 17 mila abitanti è senza presidio medico (l’unico che c’è è a Riva vicino all’ex ospedale) e questo non è certo un “modello” di assistenza sanitaria che funzioni come spesso si va affermando. I tagli del passato si vedono eccome, le riorganizzazioni in base a freddi numeri non sempre sono la soluzione dei problemi, anzi li accentuano. E con l’influenza al suo picco la “rabbia” dei cittadini è ben evidente. Un disagio che lo stesso neopresidente Fugatti aveva condiviso prima della sua elezione cui oggi, da governatore del Trentino “deve” far fronte.