“Pagine del Garda”, 32 anni di memoria e cultura

Redazione25/11/20254min
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Trentadue edizioni e la stessa capacità, intatta, di raccontare un territorio attraverso la sua voce più profonda: i libri. Si è chiusa domenica 16 novembre la nuova edizione di “Pagine del Garda”, la rassegna dell’editoria gardesana che da oltre tre decenni mette in dialogo storia, ricerca, autori e comunità. Un appuntamento che, per tradizione, trasforma il Salone delle Feste del Casinò municipale di Arco in un piccolo archivio vivente del passato e del presente dell’Alto Garda.
A tracciare un primo bilancio è stato l’assessore alla cultura Massimiliano “Max” Floriani, che sui social ha voluto ricordare il valore dell’iniziativa e la visione che la sostiene da oltre trent’anni. “Pagine del Garda, 32 anni di ricerca e passione”, scrive Floriani, sottolineando come la rassegna rappresenti un patrimonio identitario per la città e per tutto il territorio.

 

 

L’intuizione dell’associazione Sommolago e il ruolo degli storici locali
L’assessore rende merito all’Associazione Sommolago, autrice dell’intuizione originaria che negli anni ’90 diede vita alla manifestazione. Una rassegna cresciuta senza perdere la sua anima: quella di una comunità che affida alla ricerca storica il compito di custodire, interrogare e reinterpretare la propria memoria collettiva.
Fra tavoli carichi di libri, fotografie, studi, testimonianze e ricostruzioni d’epoca, il pubblico ha potuto “camminare attraverso la storia”, come scrive Floriani, incontrando autori e ricercatori che con passione hanno presentato le loro opere. Un mosaico che riflette la vitalità culturale dell’Alto Garda e la costanza del lavoro dei tanti protagonisti della divulgazione storica locale.

Turrini e la “squadra della memoria”: quando la ricerca diventa servizio pubblico
Nelle parole dell’assessore c’è anche un ringraziamento particolare a Romano Turrini, da anni punto di riferimento della ricerca storica arcense, e ai suoi collaboratori. Figure che, con rigore e dedizione, hanno contribuito a costruire un vero e proprio ecosistema culturale, in cui amministrazione, associazioni e studiosi dialogano per dare continuità alla narrazione del territorio.
“Senza il loro sforzo e la loro passione incondizionata – scrive Floriani – avremmo perso momenti essenziali di crescita culturale”. Un riconoscimento che non riguarda solo l’evento, ma il ruolo che la storia locale assume nella vita civica: strumento di consapevolezza, educazione e coesione.

Un patrimonio che continua a crescere
La 32ª edizione di Pagine del Garda conferma dunque la forza di un progetto che non si limita a esporre libri, ma che costruisce un ponte tra generazioni, mettendo in circolo conoscenze, racconti, ricordi e nuove scoperte. È un viaggio annuale nella memoria collettiva di Arco e dell’Alto Garda, in grado di rinnovarsi grazie all’impegno costante di chi crede nel valore della cultura come bene comune.
Floriani conclude con un’immagine che riassume lo spirito della rassegna: “Nell’architettura culturale della nostra città, c’è chi è sempre presente e parte attiva nel sfamarci di bellezza”. Ed è forse proprio questa la chiave del successo di Pagine del Garda: un luogo dove la bellezza non è ornamento, ma sostanza viva della comunità. (n.f.)