“Spini pizza”, il reinserimento sociale sfornato dai detenuti
Entro i primi mesi del 2025 nelle immediate vicinanze della casa circondariale aprirà i battenti “Spini Pizza”. L’attività vedrà impegnato un gruppo di detenuti che si sta formando proprio nella preparazione dei prodotti di lievitazione. L’iniziativa punta a favorire il reinserimento sociale e lavorativo delle persone che stanno scontando la propria pena all’interno della casa circondariale. La Provincia autonoma di Trento è coordinatore operativo e partner del progetto, che prevede la realizzazione di una struttura in legno ampia circa 300 metri quadrati. L’iniziativa è promossa dalla Procura della Repubblica di Trento, in collaborazione con il Comune di Trento, l’Amministrazione penitenziaria e il Tribunale di sorveglianza. Aderiscono anche la Camera Penale di Trento e gli Ordini degli Avvocati di Trento.
Il progetto vuole potenziare le opportunità lavorative per le persone detenute, valorizzando le competenze acquisite attraverso i corsi di formazione professionale svolti all’interno della casa circondariale. I corsi, realizzati dall’Istituto di formazione professionale alberghiero di Levico Terme, riguardano la ristorazione, con un focus particolare sulla preparazione delle pizze. “Si tratta di un progetto tra i pochi in Italia, che vede coinvolti gli enti del territorio, Provincia e Comune. Il direttore generale della Provincia autonoma di Trento ha redatto uno studio di fattibilità che ci consentirà di aprire la struttura in primavera. In questo modo intendiamo offrire una chance di riscatto a coloro che hanno sbagliato e che saranno aiutati al reinserimento nella società ” sono state le parole del procuratore Raimondi. In occasione della presentazione ufficiale sono intervenuti – tra gli altri – il commissario del Governo Giuseppe Petronzi, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, la presidente del Tribunale di sorveglianza Lorenza Omarchi, il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Rosella Santoro con la direttrice del carcere Annerita Nuzzaci, il direttore generale della Provincia Raffaele De Col e il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Trento Antonio Angelini. Ha espresso il proprio apprezzamento anche il capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria Giovanni Russo.