Il Garda Trentino e l’impatto economico del turismo: risultati e prospettive

Redazione13/12/20247min
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La quarta edizione di Garda Tourism Factory ha acceso i riflettori sul valore aggiunto del turismo al territorio: nel 2023, la spesa complessiva degli ospiti nel Garda Trentino è stata pari a 543,4 milioni di euro, per una produzione totale di 673 milioni di euro tra effetti diretti, indiretti e indotti

Il Garda Trentino si conferma quindi una destinazione di riferimento per il turismo, sia per il suo valore economico che per il contributo alla crescita del territorio.
La serata ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Presidente della APT Garda Dolomiti Silvio Rigatti, del Direttore Oskar Schwazer, dei Professori Ordinari del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento Roberto Gabriele e Umberto Martini, della responsabile Maddalena Pellizzari e del referente Michele Oriente dell’Unità Economia del Turismo e Marketing Territoriale di TSM-Trentino School of Management, del Consigliere del CdA con delega NextGEN Mattia Detoni, di Sindaci e Assessori del territorio e Presidenti di categoria.

Negli ultimi anni l’APT altogardesana ha intrapreso un chiaro percorso di evoluzione, segnato da tappe fondamentali. Nel 2021 è stato presentato il posizionamento “Stay Young”, nel 2022 il focus sul turismo in trasformazione, mentre nel 2023 è iniziata la transizione verso “APT 3.0”, mantenendo sempre ben saldo il principio di equilibrio tra qualità di vita dei residenti, rispetto per la natura e attrattività turistica.

Il tema di quest’anno, “Perché Turismo”, si è proposto perciò come cornice ideale per presentare i risultati preliminari di una ricerca innovativa realizzata per indagare l’effettivo valore aggiunto del turismo sul territorio. Tale studio, condotto dal Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento e dall’Unità Economia del Turismo e Marketing Territoriale di TSM-Trentino School of Management, ha analizzato non solo gli impatti economici, ma anche quelli occupazionali e sociali, offrendo una prospettiva innovativa sul ruolo del turismo nell’economia locale.

I dati preliminari hanno evidenziato un sistema turistico dinamico e in crescita: nel 2023 il volume economico diretto è stato pari a 543,4 milioni di euro, generando una produzione totale di 673 milioni di euro, grazie agli effetti diretti, indiretti e indotti. “Per stimare l’impatto, abbiamo analizzato i dati sulle presenze turistiche e i settori economici del territorio, utilizzando una metodologia basata su tabelle input-output ‘localizzate’ su scala territoriale. Questo approccio consente di valutare non solo l’effetto diretto della spesa turistica, ma anche gli effetti indiretti e indotti. Ad esempio, oltre a stimare la produzione generata dalla spesa di un turista in un ristorante, abbiamo considerato quella legata agli acquisti del ristoratore per i prodotti offerti, così come l’impatto delle spese aggiuntive rese possibili dai redditi maggiorati del ristoratore e dei suoi fornitori. Grazie a questo metodo, che tiene conto delle interconnessioni economiche tra i settori produttivi, abbiamo analizzato il periodo 2018-2023. I risultati preliminari costituiscono una base utile per futuri approfondimenti, che permetteranno di affinare ulteriormente le stime”, ha spiegato il Professore Ordinario del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento Roberto Gabriele.

“Abbiamo calcolato che il comparto alberghiero ha registrato un aumento del volume economico generato del 12,59% rispetto al 2022, quello extralberghiero del 3,42% mentre i campeggi dello 0,21%”, ha sottolineato il referente Michele Oriente dell’Unità Economia del Turismo e Marketing territoriale di TSM-Trentino School of Management. “Abbiamo poi sommato anche le voci dirette legate al turismo, determinando che il 64% della ricchezza generata viene spesa per l’alloggio e la ristorazione, il 17% per generi alimentari e bevande, il 6% per i trasporti e il 13% per beni vari, quali esperienze e outdoor.”

La ricerca ha evidenziato inoltre che il moltiplicatore della produzione, pari a 1,24, ha dimostrato come ogni euro speso dai visitatori generi un valore aggiuntivo per il territorio e che, oltre al valore economico, il turismo si conferma come leva fondamentale anche per il mercato del lavoro, con più di 5.700 unità lavorative attivate nel 2023.

“Il turismo è una forma di incontro tra ospiti e comunità, da cui nascono relazioni e dialoghi. E questo, come in ogni incontro, richiede responsabilità e reciprocità: da un lato, l’ospite arriva con aspettative e desideri, dall’altro, la comunità accogliente vive e opera quotidianamente sul territorio. Il turismo deve perciò continuare a fare del bene alla comunità ospitante, ponendosi al suo servizio per generare valore”, ha dichiarato Maddalena Pellizzari, responsabile dell’Unità Economia del Turismo e Marketing territoriale di TSM-Trentino School of Management. “Per questo motivo, nel 2025, l’ampliamento della ricerca includerà anche l’impatto sociale, con un focus sul rapporto tra i visitatori e le comunità locali.”

Le riflessioni finali si sono quindi concentrate proprio sul futuro della destinazione: dal progetto Garda Trentino NextGen, nato per coinvolgere le nuove generazioni di imprenditori e giovani lavoratori del comparto turistico nel processo di sviluppo e innovazione del Garda Trentino, alla certificazione GSTC (Global Sustainable Tourism Council) prevista per il 2025, fino a regolamentare la questione degli alloggi turistici, per trovare un equilibrio che permetta di gestire l’impatto del turismo in modo sostenibile.

“Quali saranno quindi i cambiamenti nei prossimi dieci anni?” La risposta è di Oskar Schwazer, Direttore di Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A.: “Ritengo che sia ancora più importante domandarsi cosa non cambierà nei prossimi dieci anni. Nel turismo e nei servizi correlati, come ristorazione e ospitalità, ci sono elementi che i nostri ospiti continueranno a richiedere e ad apprezzare: qualità del servizio, affidabilità, trasparenza nei processi di prenotazione e autenticità delle esperienze. Pertanto, il nostro compito non è tentare di prevedere l’incerto, ma investire energie e risorse su ciò che sappiamo essere stabile: sarà questa la chiave per garantire il successo della nostra destinazione.”