Ciclovia del Garda, ora parte la battaglia per la sponda veneta

Redazione01/11/20243min
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La costruzione della Ciclovia del Garda continua a dividere l’opinione pubblica. Per fermare l’opera di collegamento delle sponde del lago di Garda tre Senatori hanno depositato un Esposto alla Procura della Repubblica di Verona per bloccare il cantiere della sponda orientale. I parlamentari Aurora Floridia (Alleanza Verdi e Sinistra), Pietro Patton e Luigi Spagnolli (PD) chiedono l’immediata sospensione delle attività in località Baitone, a Navene, ponendo l’accento le gravi problematiche idrogeologiche e ambientali, ma anche gli elevati rischi per l’incolumità pubblica.
In una nota, la senatrice Floridia sottolinea che non “è più possibile ignorare la devastazione ambientale e il rischio sicurezza che sta colpendo il nostro territorio”. La stessa senatrice melsinea annuncia una biciclettata per il 9 novembre sul tratto di Ciclovia dove sono in corso i lavori di Veneto Strade per costruire il tratto ciclopedonale che inizia dalla spiaggia di Baitone, una delle spiagge naturali per belle del Benaco.
«L’attuale progetto della ciclovia – spiega ancora Floridia – non offre garanzie di sicurezza per cittadini e turisti. Viene realizzata in sito di importanza comunitaria e prevede un breve segmento di 210 metri nella Galleria Cantone, che a fine galleria si arresterà. Si teme che i ciclisti si riverseranno ancora di più nelle gallerie della Gardesana Orientale, una delle dieci strade più pericolose del Paese. Ci troviamo in una zona classificata ad alto rischio idrogeologico, soggetta a frequenti frane che minacciano la viabilità e la sicurezza della Gardesana Orientale».
Nell’esposto presentato dai tre parlamentari si chiede alla Procura di fermare sì i lavori, ma anche di poter effettuare una nuova perizia geologica e un esame accurato del rischio idrogeologico, alla luce anche delle ripetute frane avvenute in quella zona. L’esposto è stato inviato anche al Ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini, al presidente della regione Veneto Luca Zaia e in futuro anche al presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti.
Per la sponda trentina, invece, continua l’opera di sensibilizzazione del Comitato Salvaguardia Area Lago con volantinaggi e la distribuzione di materiale informativo, chiedendo alla giunta Santi di poter discutere la delibera sottoscritta da 402 cittadini, contrari alla costruzione dell’opera sul territorio trentino, sponda occidentale.

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