Parco Arciducale ancora chiuso: “Piante secolari in pessimo stato, bosco rovinato dal cemento”
Cosa resterà del bellissimo Parco Arciducale di Arco, polmone verde e luogo identitario della Città delle Palme? Come stanno le circa 200 specie di alberi e arbusti dell’Arboreto di Arco, “ultimo testimone di un antico parco che l’Arciduca Alberto D’Asburgo aveva voluto attorno alla sua villa a fine Ottocento”? Queste, e molte altre domande sono contenute all’interno di una lunga missiva, inviata via PEC, dai residenti del Rione Stranfora in Provincia, al Muse, al Comando della Polizia Locale Alto Garda e Ledro e al Comune di Arco. Da più di un anno il Parco Arciducale, o Arboreto, di Arco è interessato da un mega cantiere, finanziato con fondi PNRR, “per il completamento del restauro dello stesso e rivalorizzazione del patrimonio botanico e architettonico”. Lavori per 1.296.000 euro iniziati il 23 aprile 2023. Ad oggi, 10 luglio 2024, l’Arboreto è ancora chiuso. E all’interno non si muove foglia. Sembra un campo di battaglia.
I residenti di via Stranfora lo hanno ribadito in più occasioni, durante le assemblea del Comitato di partecipazione: “Siamo in uno stato di grande disagio e di malessere perché siamo impossibilitati a usufruire del parco per i nostri figli, per i nostri animali domestici, per noi stessi”. Ora lo hanno scritto, nero su bianco, nella Pec. “Siamo privati del nostro bene più prezioso: il verde della natura”.
Nella lettera inviata in Provincia i residenti si dicono “molto preoccupati per la salute del Parco Botanico Storico, che versa in pessimo stato, non curato e in rovina, in particolare per la grande sequoia, alla quale hanno rovinato alcune radici”. “Il progetto – scrivono ancora – dovrebbe prevedere una riqualificazione del parco, utilizzando materiali ecosostenibili, e invece è ben visibile una zona con una serie di palificazioni in cemento armato, ottenuta rovinando una parte di bosco centenario”.
“Il Parco è molto stimato dai turisti e se rimarrà chiuso per un’altra stagiono o due ci saranno disagi notevoli, con ripercussioni pesanti anche le attività economiche e ricreative, con conseguenze negative anche per il Comune e per la Provincia”, scrivono ancora.
A complicare ulteriormente la situazione, la mancanza di una segnaletica, in città, con grandi cartelli, che indichi la chiusura temporanea dell’Arboreto. Se digitate Parco Arciducale sul sito ufficiale del Comune di Arco, non vi traccia della sua chiusura, ma anzi, sono segnati anche gli orari di visita. “I turisti, risorsa insostituibile per il nostro territorio, salgono dal centro verso l’Arboreto e quando arrivano davanti restano interdetti al grande cancello in ferro chiuso con le catene”, hanno ripetuto al presidente del comitato, Andrea Maino, e all’assessore di riferimento, Dario Ioppi.
A conclusione della lettera, i residenti dello storico rione chiedono alla Provincia e alle autorità competenti di “controllare la situazione e informaci sui tempi di riapertura del nostro Parco e di mettere fine a questa situazione spiacevole di alto degrado”.
E se la lettera non porterà risultati? I residenti non si fermeranno. Sono già pronti a telefonare a “Striscia La Notizia” e chiedere l’intervento del Gabibbo.