Ristorante pizzeria Maffei e Rigatti Stufe di Riva, un pezzo di storia della città
Si è svolta in municipio a Riva del Garda la consegna delle targhe di Bottega storica trentina al ristorante pizzeria Maffei e a Rigatti Stufe. A consegnarle nelle mani di Matteo Benini per il “Maffei” e a Piergiorgio Rigatti della omonima ditta, la sindaca Cristina Santi e l’assessore alle attività economiche Lorenzo; Pozzer.
Per ottenere il titolo di Bottega storica trentina l’esercizio deve svolgere la propria attività da almeno cinquant’anni nello stesso settore merceologico, rispettando altre severe caratteristiche.
Da parte di Sindaco e Assessore le felicitazioni per un riconoscimento che gratifica l’impegno e la dedizione che si sono protratti per intere generazioni, e che alla città riconosce il valore di attività profondamente radicate nella comunità e nella sua storia, condotte con capacità e passione: due esempi a cui guardare con ammirazione.
Il ristorante pizzeria Maffei
Nel 1967 l’imprenditore rivano Valerio Benini apre la Birreria Spaten, grazie a un accordo con l’importatore di birra tedesca Spaten, e offre la cucina tipica bavarese. Il locale, che diventa un luogo di ritrovo e convivialità nel cuore di Riva del Garda, si trova all’interno di Palazzo Menghin-Brezburg, edificio di fine Seicento in piazza delle Erbe che deve il nome al barone Luigi Menghin, nativo di Brez in valle di Non. Originariamente al piano terra, dove oggi si trova il locale, entravano le carrozze degli ospiti del barone, trovavano riparo i cavalli nella stalla, mentre nell’attigua casetta dormivano servitù e postiglioni. I binari in pietra sono ancora visibili e vanno a comporre il pavimento dell’attuale ristorante. Esiste ancora la piccola cappella di famiglia, oggi sconsacrata e usata come sala del ristorante, dove è murata la lapide che ricorda Luigi Menghin e la dinastia fino ai nonni paterni, in aggiunta all’araldica di famiglia visibile sul soffitto. Alla fine degli anni Settanta si aggiungono al fianco del padre Valerio i tre figli, appena diplomati alla scuola alberghiera di Varone: Leonardo, attualmente chef; Raffaello, che si occupa invece della pizza; e Matteo, che gestisce la sala. La cucina nel frattempo abbandona i classici tratti altoatesini e diventa contemporanea e italiana. Nel 2000 Valerio viene a mancare, la conduzione del locale passa così ai figli, che nel 2005 sostituiscono l’arredamento tirolese con uno contemporaneo, apportano varie modifiche e cambiano il nome con l’attuale: Ristorante Pizzeria Maffei (in omaggio all’insigne poeta e traduttore nato a Molina di Ledro). Alla fine degli anni 2000 viene aggiunto il plateatico esterno e nel 2012 un artista impreziosisce le volte del palazzo con pitture decorative, restaurando gli affreschi originali che tuttora si possono ammirare all’interno delle sale, come l’araldica originale in legno o la vetrata raffigurante la Madonna nella cappella, ora sconsacrata. Negli ultimi anni nella conduzione del locale si aggiungono i nipoti Samuele e Vanessa (figli di Leonardo) e Mattia e Valerio (figli di Matteo).
La Rigatti Stufe
L’azienda Rigatti esiste da ben tre generazioni e ancora oggi Piergiorgio dedica la propria vita alla produzione di stufe in maiolica. Fondata nel 1860 con il nome Perini, costruiva già cucine e stufe in maiolica che venivano trasportate lungo le strade bianche con carri o via lago con le apposite imbarcazioni. La società venne acquistata dai fratelli Rigatti, che già lavoravano dentro l’azienda; erano gli anni difficili della crisi del 1929, ma le difficoltà non impedirono loro di far crescere e prosperare l’attività. Fu Luigi Rigatti, in particolare, a credere nello sviluppo dell’azienda; era il 1943 quando affittò il laboratorio-bottega al civico 61 di viale Dante, sede storica dell’azienda. Luigi Rigatti era un uomo di grande personalità, una figura vecchio stampo, amante del proprio lavoro, precursore dei tempi; a lui si deve il brevetto per la costruzione di piastre radianti in ghisa, il marchio brevettato Cucine Rigatti, l’intuizione di un focolaio ad alto rendimento per “cucine economiche” a legna. Durante gli anni del dopoguerra capì l’importanza che il turismo avrebbe assunto nell’Alto Garda, e iniziò a realizzare e installare cucine per trattorie e ristorazione. Il figlio Piergiorgio subentrò al padre prima da coadiuvante o poi come titolare. Oggi il negozio-bottega di viale Dante rappresenta un punto di rappresentanza per la clientela.