Il Pd Trentino contro la Ciclovia: “Costi mostruosi e sfregio ambientale”

Nicola Filippi09/05/20243min
Comunità Alto Garda E Ledro



 

Anche il Partito Democratico del Trentino, per voce di Alessio Manica e Michela Calzà, attacca il progetto della Ciclovia del Garda. In una interrogazione spedita al presidente del Consiglio, Claudio Soini, i due consiglieri provinciali puntano l’attenzione sullo “sfregio” ambientale, di inaudite proporzioni – scrivono – e sui costi preventivati, arrivati alla “mostruosa cifra di 8.5 milioni di euro per mille metri di ciclovia” sul territorio trentino, “in considerazione della necessità di passerelle in ferro piantate sulle friabili pareti rocciose a strapiombo sul lago e con probabili ulteriori aggravi di spesa per la messa in sicurezza e la costante manutenzione di simili opere”.
“L’area di lungolago interessata dal progetto è esposta ad una particolare – e ben nota – vulnerabilità idrogeologica – scrivono ancora Calzà e Manica – il che comporta il ripetersi di fenomeni franosi anche molto consistenti, che mettono e metteranno sempre più in pericolo le ipotizzate strutture e il loro utilizzo”. Oltre alla questione finanziaria e geologica, i Dem Manica e Calzà bocciano, senza se e senza ma, “la filosofia politica che spinge verso un modello di turismo di massa del quale si conoscono già i limiti oggettivi e che tanti danni ha inferto, fino ad oggi, al nostro territorio”.
“Nel 2023 il Corriere di Brescia scriveva in proposito: “Sommando i dati della sponda bresciana, veronese e trentina sono stati raggiunti i 25 milioni di presenze turistiche”, dei quali 7 milioni in Lombardia, 4 in trentino e ben 14 in veneto con una densità antropica calcolata in 244 individui per ogni metro lineare sulle sponde del lago più grande d’Italia – illustrano Calzà e Manica – si tratta di un sovraccarico spaventoso e che da solo espone l’intero territorio di prossimità lacustre ad uno stravolgimento irreversibile e mortale”.
I consiglieri PD parlano poi di “manipolazione della verità”: “Davanti alle critiche delle amministrazioni comunali trentine, la Giunta in carica ha sempre sostenuto che le medesime si erano espresse a suo tempo, favorevolmente al progetto…” dimenticando però “che quelle adesioni di allora vertevano su di un progetto originale – come quello presentato dall’allora assessore Mauro Gilmozzi – che si sviluppava, in massima parte, in galleria e non su passerelle sospese nel vuoto e ancorate a una montagna fragile e pericolosa”.
Per questi serie di perplessità i due consiglieri del Pd Trentino chiedono alla giunta di sapere “sulla base di quali valutazioni geologiche attendibili e certificate si è deciso di realizzare il progetto, quanto si prevede possano ancora aumentare i costi, prima della conclusione dei lavori, quali sono le attuali linee di indirizzo politico per il settore del turismo in provincia di Trento, quali accordi sono in essere o in previsione con i territori confinanti per la realizzazione della ciclovia”.

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