Livelli Essenziali di Assistenza, sanità del Trentino al top

Redazione03/06/20233min
medico azienda sanitaria

 

La Provincia di Trento, insieme a Emilia Romagna e Toscana, è al top per i “Lea”: il Ministero della Salute ha pubblicato il report 2021 con i risultati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza, calcolati con il nuovo sistema di garanzia. In base al rapporto, il Trentino risulta promosso a pieni voti con un punteggio ampiamente superiore a 60, la soglia di sufficienza, in tutte le macroaree.

“Un nuovo riconoscimento per la sanità trentina che giunge dopo due anni complicati dalla pandemia – è il commento dell’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana – e che, ancora una volta, ci rende orgogliosi del nostro sistema e dei nostri professionisti. In particolare, preme evidenziare che, per il Trentino, la valutazione dell’area Prevenzione collettiva e sanità pubblica per il 2021 si attesta su un punteggio pari a 92,55, ampiamente sopra la soglia di adempienza, come anche per l’area Ospedaliera, che ha un punteggio di 96,52. L’area Distrettuale invece sfiora l’80, ovvero 79,33; sebbene siamo ampiamente sopra la soglia, sappiamo che vi sono margini di miglioramento: la riorganizzazione dell’Azienda sanitaria, con la costituzione dei Distretti e dei Dipartimenti Transmurali punta proprio a perfezionare anche questo ambito”.

La nuova metodologia del Ministero valuta distintamente le tre aree di assistenza (ospedale, distretto, prevenzione) e attribuisce loro un valore compreso in un range 0-100; 22 sono invece gli indicatori core, suddivisi in questo modo sei per l’area della prevenzione (copertura vaccinale pediatrica a 24 mesi per esavalente e MPR, controllo animali e alimenti, stili di vita, screening oncologici);
nove per l’attività distrettuale (tasso di ospedalizzazione di adulti per diabete, Bpco e scompenso cardiaco e tasso di ospedalizzazione di minori per asma e gastroenterite, intervallo chiamata-arrivo mezzi di soccorso, tempi d’attesa, consumo di antibiotici, percentuale re-ricoveri in psichiatria, numero decessi da tumore assistiti da cure palliative, anziani non autosufficienti nelle RSA);
sei per l’attività ospedaliera (tasso di ospedalizzazione standardizzato rispetto alla popolazione residente, interventi per tumore maligno al seno eseguiti in reparti con volumi di attività superiore a 150 interventi annui, ricoveri a rischio inappropriatezza, quota di colecistectomie con degenza inferiore ai 3 giorni, over 65 operati di frattura al femore entro 2 giorni; parti cesarei in strutture con più e meno di 1000 parti l’anno).
Il rapporto si può consultare a questo link www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1685530865.pdf

 

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