Piscina di Prabi: “Restauro completo a fine anno, vertenza legale per il bar”

Claudio Chiarani08/03/20223min
piscina prabi arcoimage

Il consigliere di opposizione Stefano Bresciani ha presentato un’interrogazione al sindaco di Arco Alessandro Betta in merito alla gestione da parte di AMSA della piscina comunale di Prabi e annesso servizio di bar – ristorante.
Il Primo cittadino ha risposto che l’impianto natatorio sarà oggetto di un radicale intervento di riqualificazione a fine 2022, con il suo completo rifacimento, impianti di servizio compresi, e che saranno messe in opera altre vasche per utilizzi ludici dedicati alle famiglie e agli utenti più piccoli.
Al momento, specifica Betta, Amsa non ha ancora deciso chi dovrà svolgere il servizio di assistenza bagnanti, servizio che nel 2021 è stato affidato alla società Amici Nuoto Riva. Probabile, scrive, che Amsa decida di affidarsi al gestore della passata stagione in attesa di fare i lavori. Poi Amsa deciderà se gestire l’impianto in proprio o predisporre un bando di durata triennale e affido a terzi al quale Altogarda Parcheggi e Mobilità potrebbe partecipare, come suggerito da Bresciani nella Interrogazione. Un’altra ipotesi vedrebbe assegnata la gestione direttamente ad APM, qualora verranno definiti gli scambi “partecipativi” a livello societario fra i Comuni di Arco e Riva del Garda oppure, come paventato recentemente, da una nuova società partecipata tra AMSA e APM.
Tuttavia spiega Betta, l’amministrazione intende verificare anche eventuali collaborazioni con altre Associazioni che hanno dimostrato negli anni serietà e professionalità.
Infine la “patata bollente” della gestione del bar-ristorante che vede aperta una vertenza legale tra AMSA e il gestore che aveva preso in affitto il locale. “Una questione non esente da difficoltà – scrive il Sindaco nella risposta al consigliere Bresciani – La società versa comunque il canone d’affitto ma, a causa della pandemia, non ha ritenuto più congruo ed economicamente sostenibile condurre l’attività. Pertanto – conclude Betta – pur condividendo i suoi auspici per un ritorno alla normalità col termine dello stato di pandemia al 31 marzo prossimo, il momento è reso ancora più insicuro dai recenti accadimenti internazionali e le situazioni suddette non sono semplificabili al criterio del ‘buon padre di famiglia’ come citato nella interrogazione”.


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