Arco, è “guerra” tra il supermercato Aldi e il Comune
È guerra a suon di carte bollate, come si diceva una volta, tra il supermercato Aldi e il Comune di Arco perché il colosso della distribuzione germanica dei fratelli Albrecht, ottava catena al mondo e presente in ben 18 Paesi, non ci sta a passare per il “cattivo” di turno. La vicenda è nota: Aldi ha aperto il suo punto vendita al Centro Commerciale Cavallo ad Arco, intersezione delle vie S. Andrea a S. Caterina con regolare concessione. Una protesta degli ambientalisti aveva evidenziato che il numero dei parcheggi non corrisponderebbero (il condizionale in questi casi è sempre d’obbligo) a quanto prescrive la legge ed allora il Comune, in autotutela, ha sospeso la licenza edilizia con l’esercizio commerciale già aperto. In pratica lì dove sorge il punto vendita i parcheggi sarebbero inferiori rispetto a quanto, invece, dovrebbe esserci. Quelli mancanti sono poco distanti ed è su questo che verte la diatriba, innescata anche dalle associazioni ambientaliste e dal vicino Poli, altro colosso della grande distribuzione organizzata.
Poco tempo fa il Comune ha deciso di revocare il permesso di costruire quello che in pratica è già stato costruito. Questo in “autotutela” ma in modo, secondo la direzione di Aldi, molto confusionario. La concessione è la numero 82 del 1° dicembre 2020, la destinazione dei parcheggi pertinenziali a valenza “mista”, ossia alimentare e non, era stata contestata dal presidente del WWF trentino Aaron Iemma con lettera inviata al sindaco Alessandro Betta, ma nel ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale, però, Aldi replicava che ciò non corrisponde al vero. Insomma, ora lo stesso Tar dovrà dire da che parte sta la ragione in questa “guerra” di numeri e norme che vede le due parti contrapposte.