Violenza sulle donne nell’Alto Garda: “Piaga sociale, due casi al mese”
Si è riunita lunedì 27 luglio la commissione consiliare permanente per i temi sociali della Comunità Alto Garda e Ledro. L’obiettivo era quello di tirare le somme del lavoro fatto in questi anni in tema di azioni ed interventi per le donne vittime di violenza: lavoro molto significativo e proficuo che ha portato all’approvazione delle mozioni contro la violenza sulle donne nei consigli comunali dei sette Comuni dell’Alto Garda e Ledro, oltre che in Consiglio di Comunità.
Presenti i membri della commissione presieduta da Giovanna Chiarani – Flavio Tamburini, Tiziana Betta, Stefania Calzà, Angioletta Maino, Emanuela Lorenzi, Katia Michelotti – oltre all’assessore alle politiche sociali della Comunità Patrizia Angeli, Ginetta Santoni, presidente del Consiglio comunale di Dro, l’assessora del Comune di Riva del Garda Lucia Gatti, il consigliere comunale di Arco Tommaso Ulivieri, e Marco Bottesi, consigliere della Comunità. Per il Servizio socio-assistenziale della Comunità Alto Garda e Ledro c’erano la Responsabile Costanza Fedrigotti e le due Assistenti Sociali esperte: Andrea Scharf coordinatrice del servizio sociale professionale e Angela Bonora referente area minori e famiglie.
«Questa è la conclusione formale del lavoro fatto in questi anni – ha spiegato Giovanna Chiarani – Ci siamo mossi in questi cinque anni fronteggiando di volta in volta le emergenze. È poi emersa quella che è una vera e propria piaga sociale, ovvero la violenza sulle donne. A seguito del femminicidio di Eleonora Perraro ogni comune ha approvato una mozione o ha posto attenzione in seno ai propri consigli su questa tematica. In seguito, è stata approvata una mozione a livello di Comunità, che vorrebbe instaurare un dialogo con gli stessi comuni, con l’obiettivo di fare rete per fornire alle donne vittime di violenza informazioni aggiornate sui servizi e contatti ai quali fare riferimento e condividere iniziative di prevenzione».
Costanza Fedrigotti ha ricordato le difficoltà dell’ultimo periodo dovute all’emergenza Covid-19 in un territorio «Che esprime problematicità ma anche grandi potenzialità e risorse, di persone o associazione che si sono fatti avanti per dare una mano. Da novembre 2019 sono giunte al Servizio Sociale 15 nuove situazioni di violenza di vario genere, violenza fisica, psicologica, sessuale e economica, delle quali 6 segnalate dalle forze dell’ordine, due dall’autorità giudiziaria minorile e le rimanenti si sono rivolte spontaneamente. Di queste situazioni in quattro casi i maltrattanti sono stati allontanati in ottemperanza del codice rosso. Tre donne sono state inserite in struttura, una insieme ai figli. Oltre a queste situazioni nuove, lo Sportello Rosa e in generale il Servizio Sociale della Comunità ha garantito un monitoraggio costante rispetto le situazioni già conosciute e ritenute più delicate per tutto il tempo di emergenza Covid-19 ed ha sempre lavorato in rete con i riferimenti locali ed in coordinamento anche con il Servizio provinciale di riferimento».