Valvestino, addio al tunnel verso il Trentino: «Meglio migliorare le strade esistenti»

La montagna, questa volta, non ha partorito alcun tunnel. Dopo più di un decennio di ipotesi, finanziamenti, speranze e revisioni, l’ambizioso progetto della galleria tra la Valvestino e Bondone, in Trentino, si ferma. Forse per sempre.
A sancirne la fine è stata la delibera approvata nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Valvestino, con cui l’amministrazione guidata dal sindaco Flavio Corsetti ha deciso ufficialmente di rinunciare al finanziamento di oltre 18 milioni di euro previsto dai bandi ex ODI (2010-2012) e a ulteriori 1,5 milioni del Fondo Comuni Confinanti. Risorse che, almeno nelle intenzioni, saranno dirottate su un progetto meno suggestivo ma decisamente più concreto: la sistemazione delle strade provinciali SP 113 e SP 9, gli unici collegamenti tra la valle e il resto del mondo.
Un tunnel tra sogno e realtà
L’idea di un tunnel tra la Valvestino e le Giudicarie trentine circola da anni nei consigli comunali e tra i tavoli tecnici. Una galleria monocorsia lunga circa 5 chilometri, pensata per unire due territori affini per paesaggio ma separati dalla geografia. L’obiettivo? Accorciare le distanze tra l’Alto Garda e l’alta Valvestino, abbattere l’isolamento e aprire una nuova porta al turismo e all’economia locale.
Ma quel sogno si è scontrato con la realtà dei numeri. Se nel 2013 il costo stimato dell’opera era di 32,4 milioni di euro, con il tempo – e con l’approfondirsi degli studi tecnici – la cifra è quasi triplicata, arrivando a 79,7 milioni nel progetto preliminare redatto dalla Provincia di Trento nell’agosto 2023.
A far lievitare i costi sono state le criticità idrogeologiche emerse dagli studi del 2022: realizzare il tunnel così come previsto avrebbe potuto compromettere le falde acquifere della zona, minacciando l’approvvigionamento idrico dei paesi sottostanti. La necessità di ripensare il tracciato ha fatto crollare le possibilità di realizzazione.
La svolta: “Meglio investire dove serve davvero”
«A questo punto – spiega la delibera comunale – è più utile e realistico puntare sull’ammodernamento e sulla messa in sicurezza della viabilità esistente, in particolare delle strade SP 113 e SP 9, che collegano la valle rispettivamente al lago d’Idro e al lago di Garda».
Si tratta di arterie fondamentali per la vita quotidiana e lo sviluppo turistico della zona, ma spesso messe a dura prova da strettoie, curve pericolose e scarsa manutenzione. Intervenire su queste strade – sostiene l’amministrazione – può garantire una maggiore sicurezza, una viabilità più fluida e una migliore attrattività per residenti e visitatori.
Niente grandi opere, dunque, ma interventi “ordinari” nella forma e straordinari nella sostanza, capaci – si spera – di migliorare la qualità della vita e le prospettive economiche del piccolo comune incastonato nel Parco Alto Garda Bresciano.