UNGULATO SBRANATO IN VALLE DI LEDRO

La foto, pubblicata sulla pagina Facebook di Elvio Pederzolli, libero professionista amante di storia e territorio, scrittore (ha pubblicato tre libri a tema su percorsi e sentieri del Garda trentino) ritrae ciò che rimane di un ungulato, qualcuno dice un capriolo, altri asseriscono essere un cervo di piccole dimensioni, sbranato da… non si sa. Il luogo dove Pederzolli ha trovato la povera carcassa, però, è ben definito. Scrive testualmente: “Loc Traversera, tra Legos e Bocca Fortini. Ledro. ll terreno tutto insanguinato accanto evidenziava come l’ungulato sia stato sbranato in loco. Tracce di zampe però non se ne vedevano. So che in zona, a parte l’orso (che ho incontrato personalmente) si parla di alcuni cani rinselvatichiti. Ma non sono un esperto in materia”.
L’ipotesi è che l’ungulato possa essere magari caduto dalle rocce sovrastanti, e che agonizzante sia stato in seguito divorato da quello che, scrive sempre lo stesso Pederzolli nei suoi posti di commento alla foto “si chiama mondo”, ossia la legge della natura che significa come il più forte abbia il sopravvento sul più debole. di certo è che da mondo è mondo per i predatori, sia che trovino prede vive o moribonde, per loro significa sopravvivenza. Pederzolli ipotizza un branco di cani allo stato selvaggio, potrebbe anche essere, di certo è che la foto fa impressione, e comunque sia andata per il povero ungulato non dev’essere stato nemmeno una morte rapida e indolore.