Un ascensore per arrivare al Castello di Arco? De Laurentis rilancia l’idea
L’imprenditore Roberto de Laurentis rilancia l’dea della possibile realizzazione di un ascensore panoramico che porti i visitatori da Prabi direttamente alla Lizza del Castello di Arco. A sui dire ci sarebbero imprenditori interessati a realizzarlo. De Laurentis è componente di Confindustria trentina, ex consigliere comunale e recentemente si è fatto portavoce per un altro ambizioso progetto, quello di un campo da golf da realizzare a Nago, con vista panoramica sul Garda.
Quello di un ascensore con cabina panoramica in vetro che scorre lungo la rupe del Castello da Prabi è un progetto che ciclicamente torna in auge, che va sempre a sbattere però contro lo zoccolo duro ambientalista per il suo impatto ambientale.
De Laurentis propone anche la possibilità di scavare la roccia al fine di ottenere parcheggi funzionali all’ascensore ma anche per chi entra in città per gli acquisti o passare la serata. E di parcheggi, si sa, non ce ne sono mai abbastanza.
Per raggiungere il Castello il Comune sta portando a termine il progetto del bus navetta elettrico che, partendo dalla piazza centrale, porterebbe i turisti fin dentro il maniero che sovrasta la città. Per l’imprenditore arcense, invece, l’arrivo alla Lizza sarebbe molto più rapido con l’ascensore, così come sarebbe utile per il trasporto di mezzi tecnici in caso di concerti o spettacoli. Una proposta che lo stesso ex consigliere comunale ha detto non essere “campata in aria” bensì approfondita negli aspetti tecnici e, in particolare, di quello della sostenibilità, ovviamente anche finanziaria. Una proposta fatta addirittura nel 1996, quando de Laurentis ed Enzo Benedetti sedevano sui banchi del consiglio comunale. “Proposta mai presa in considerazione da allora” specifica De Laurentis, il quale ai tempi si era recato pure in Germania, sul lago di Costanza presso un’azienda specializzata nella produzione di parcheggi modulari. Si tratterebbe di un sistema di “gabbie” metalliche che potrebbero contenere ciascuna fino a quaranta automobili. Il tutto gestito da un computer che coordina tutte le operazioni. “Semplice e funzionale” ha detto De Laurentis perché all’esterno non serve molto spazio. I tempi sono cambiati, e se 26 anni fa l’idea sembrava fantascientifica oggi appare moderna e funzionale, con la possibilità che l’attuale area parcheggio ex Carmellini, qualora si realizzasse il parcheggio in roccia, potrebbe diventare un bel parco fruibile dai residenti e dagli ospiti. Un’idea per fare turismo di qualità di cui si parla, sempre, e da tanto tempo. “Se Riva ha fatto un ascensore inclinato – dice De Laurentis – perché Arco non dovrebbe adeguarsi all’innovazione?”.