Tornato il doppio senso di marcia a Varone, ma ora serve sicurezza
“Tanto tuonò che piovve”, proverbio già noto nell’antica Grecia, si potrebbe benissimo utilizzare per la riapertura del doppio senso di circolazione in via Venezia, a Varone, popolosa borgata che quel senso unico ovest-est proprio non lo ha digerito. Sperimentazione, è sempre stato detto, al fine di capire se potesse diventare definitivo. Sicurezza, è stato ripetuto da Palazzo Pretorio, per chi a piedi o in bicicletta transita su quel tratto di arteria che dall’incrocio con la località Pasina porta al semaforo dove s’intersecano via Fornasetta e la strada che porta in località Ceole.
Una sperimentazione che ai residenti non è mai piaciuta, anzi. Hanno fatto di tutto per “combattere” la decisione di Palazzo, anche se in via sperimentale, fino alla “vittoria” finale, ossia il ripristino del doppio senso di circolazione. Si è brindato, si è fatto festa, le opposizioni consiliari si sono unite alle famiglie che hanno lottato per tornare a ciò che era in vigore prima del giugno 2022, il doppio senso come sopra scritto. Ma la festa non può far dimenticare che Varone “vive” di criticità per quanto concerne il traffico e dunque, come hanno detto i portavoce del Comitato, molto in questo senso c’è da fare. Via Venezia? Va allargata, va realizzato un marciapiede e una ciclabile che prenda in esame anche la vicina via Ballino, obiettivi che il comitato si pone di perseguire e portare a termine. Ma, nonostante le insistenze del Comune, dalla Provincia non si “sente” nulla. Varone, dunque, ha bisogno di risposte immediate, ma solo dopo il 22 ottobre ha detto Cristina Santi, sindaco di Riva del Garda, se ci sarà un nuovo assessore potremo inoltrare le stesse tramite la Conferenza dei Servizi. Tempus fugit, e quello politico, invece, latita. Da sempre.