Teatro auditorium di Arco: il punto della situazione e la storia lunga 15 anni

Redazione04/07/20254min
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Sopralluogo, nei giorni scorsi, al teatro auditorium di Arco vicino al decrepito ex sanatorio Quisisana da parte del vicesindaco Marco Piantoni con gli assessori Massimiliano Floriani, Ivo Ceolan e Chiara Parisi accompagnati dal capocantiere Alessio Valentini, presente il dirigente dell’Area tecnica Carmelo Capizzi.
Il nuovo teatro auditorium di Arco, disegnato dall’architetto veneziano Alberto Cecchetto, è sostanzialmente concluso. La parte muraria è ultimata, così come i massetti dei pavimenti interni, gli impianti e gran parte delle sistemazioni esterne.
«La prossima fase sarà l’acquisto e la posa degli arredi -spiega l’assessore alla cultura e alle opere pubbliche Massimiliano Floriani- attualmente in fase di progettazione, e che comprendono tutta la parte tecnica, come il rivestimento fonoassorbente dei soffitti e la conchiglia acustica del palco, l’illuminazione e gli impianti multimediali. L’architetto Cecchetto, che ha seguito ogni dettaglio del progetto fin dall’inizio, ci sta lavorando, e l’impegno dell’amministrazione è di fare quanto possibile per ridurre al massimo i tempi e per arrivare quanto prima all’apertura del teatro».

 

 

 

Questa la cronistoria della costruzione del teatro auditorium:
2001: la Provincia cede l’immobile dell’ex sanatorio “Quisisana” e il vicino parco al Comune di Arco, che intende realizzare un Teatro;
2010: dopo anni di progetti, discussioni e proposte il Comune di Arco assegna i lavori per la costruzione del Teatro all’impresa “Azzolini Costruzioni Generali S.p.a.” di Arco, con una variante in corso d’opera affinché il teatro venisse convertito in un auditorium con maggiore spazio per il pubblico e una torre scenica;
2014: il Tribunale di Rovereto dichiara fallita la ditta “Azzolini Costruzioni Generali S.p.a.”;
2017: il lavoro viene assegnato all’impresa “Andreola Costruzioni Generali S.P.A.” di Loria, in provincia di Treviso, giunta seconda alla gara di appalto;
2018: il Comune annuncia che i lavori saranno terminati nel 2018, ma poi si ferma tutto;
2020: dopo la rinuncia di prosecuzione dei lavori da parte dell'”Andreola Costruzioni”, il cantiere viene assegnato alla “Inco Srl”, terza classificata nella gara di appalto;
2020: il Comune assicura il completamento dell’opera entro il 2021;
2021: L’assessore Bisesti fa un sopralluogo al cantiere dando la disponibilità ad un finanziamento per completare l’opera;
2022: l’esterno della scatola sembra terminato, ma il cantiere è nuovamente fermo a causa dei rincari delle materie prime causati dalla pandemia;
2024: il Comune stanza un milione di Euro per completare l’opera;
2024: vengono “a galla” i problemi legati ad infiltrazioni di acqua, non per colpa della falda che scorre a diversi metri di distanza, ma per “lame di sabbia” disposte orizzontalmente che portano acqua sotto il pavimento del nuovo edificio, probabilmente da via Fossa Grande fino alla zona di viale delle Palme e la curva Marinoni.