Spostamento autostazione di Riva: “Trovate una soluzione, la nostra salute è a rischio”
C’era una volta una bella stazione delle corriere, quella in centro a Riva dove oggi c’è la sede dell’Azienda di Promozione Turistica Garda Trentino. Per fare spazio all’espansione di Riva lì non andava più bene fu spostata in viale Trento. Dove i sessantenni di oggi andavano a gelarsi le mani passando la giornata agli “autini” o autoscontri, se preferite. Ma la città aveva già una periferia “importante” col Rione Degasperi, tuttavia lì fu messa e lì si trova ancora oggi. Due anni e mezzo fa scrivemmo che non andava più bene (qui l’articolo del 29 agosto 2018 Autostazione viale Trento) che erano in corso trattative e colloqui per lo spostamento in zona Baltera o nella vicina area nota come S. Cassiano dove, però, i ritrovamenti archeologici giacciono sotto teli di plastica che, riempiti d’acqua dai temporali diventano incubatoi per le zanzare. Già scritto anche di questo, ma torniamo all’autostazione. Osvaldo Leoni a Riva del Garda è noto. Il suo passato di libero professionista e d’impegno anche in politica non sono proprio “vecchi”, e della questione dell’autostazione ne fa un impegno personale tornando “all’attacco” con una nota inviata in redazione. “Aria inquinata, polveri sottili che vanno e vengono, mezzi lasciati accesi per poter ospitare gli studenti che vanno a scuola, tutto a scapito della salute di chi abita in zona. Sono stati firmati protocolli d’intesa, sono passati quattordici anni ma tutto giace lì come allora. Irrisolto”. Il geometra Osvaldo Leoni cita l’impegno assunto dal sindaco Cristina Santi lo scorso ottobre, ossia che la stazione delle corriere lì non vada più bene perché ne va della salute dei cittadini. “Ora io sono qui ancora una volta a chiedere a chi amministra oggi Riva di prendersi a buon cuore la nostra salute e di trovare una volta per tutte la soluzione. La stazione delle corriere necessita di spazio, rimessaggi, impianto lavaggio mezzi, smaltimento acque reflue, officina, distributore carburante e via dicendo. Insomma, fatti e non più chiacchiere, grazie”.