“Siamo al buio”, la protesta ad Arco di Confcommercio Alto Garda e Ledro

Claudio Chiarani08/02/20223min
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Si è svolta anche ad Arco (come anche a Trento e Rovereto) nella serata di lunedì 7 febbraio la marcia “Siamo al buio” organizzata da Confcommercio Trentino, sezione Alto Garda e Ledro. Un evento per il quale si chiede attenzione sui rincari di energia e materie prime e sul calo dei consumi dovuto all’aumento dei costi di energia e materie prime.

Un centinaio di operatori delle attività hanno sfilato con le fiaccole dal ponte di Arco per via Segantini (con le vetrine dei negozi spente per protesta) in una una marcia pacifica, per arrivare in piazza ai piedi del Municipio e consegnare ai sette sindaci dell’Alto Garda e Ledro, presenti con la fascia tricolore, le loro rimostranze.

Il presidente di Confcommercio e dei Commercianti al Dettaglio Claudio Miorelli ha brevemente spiegato ai primi cittadini di Arco (con tutta la Giunta), Drena, Dro, Nago Torbole, Tenno e Ledro (per Riva del Garda era presente l’assessore Silvio Salizzoni) le ragioni della pacata manifestazione. “Grazie a tutti i nostri associati per essere qui con noi – ha esordito Miorelli – e anche a voi amministratori per la vostra presenza, segno che credete come noi nella Comunità. I commercianti di tutti gli ambiti, ristoratori, pubblici esercizi, panificatori, albergatori, agenzie viaggi, campeggi e tutto quello che è il mondo del Terziario sono qui a far vedere cosa significa spegnere una piazza, il suo centro storico e tutte le insegne delle aziende. È solo così che si capisce quanto noi diamo alla collettività”.

Miorelli è stato chiaro ed esaustivo: “Senza le nostre luci l’effetto è visibile, sia per i residenti sia per i nostri ospiti, sia che si fermino un giorno o più nelle nostre città e per vivere il nostro territorio. I costi che trasversalmente tutte le categorie ci hanno fatto pervenire sono insopportabili”

Il presidente dei Commercianti ha consegnato al Primo cittadino di Arco Alessandro Betta, che le ha poi distribuite agli altri sindaci, le copie delle bollette di energia elettrica e gas che ci sono pervenute alle attività. “Il 300% di aumento – ha concluso Miorelli – sulla componente energia che fanno diventare queste fatture mediamente due volte e mezzo le precedenti dello stesso periodo, con gli stessi consumi. Lo Stato qualcosa ha fatto, ma togliendo solamente una parte degli oneri di sistema non cambia l’effetto. Si abbassa di poco il costo ma non significa nulla. Siamo qui perché voi ci avete sempre ascoltato, e ve ne siamo grati, ma questo è un grido di allarme ancora più forte”.

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