SI RIMUOVONO GLI ALBERI CADUTI SUL LUNGOLAGO RIVANO

Il violento nubifragio cui sono seguite raffiche di vento fortissime anche nella nostra zona, due settimane fa, ha causato la caduta di numerosi alberi d’alto fusto. L’emergenza, però, non è ancora finita perché ora si sta lavorando per togliere di mezzo tronchi e rami finiti ovunque e, per fortuna, senza causare danni ingenti a cose o a persone. Tante le piante di proprietà pubblica, tante anche quelle di privati che sono finite a terra per una stima attorno al centinaio, prevalentemente negli spazi dell’ex colonia Miralago, in quella dei giardini di Porta Orientale e nella zona portuale a S. Nicolò. Un dato fornito dal sindaco Mosaner durante la riunione in Comune con i Vigili del Fuoco che trattava la variazione di bilancio degli stessi, verso i quali è stata espressa assoluta stima e gratitudine per il lavoro che stanno facendo in merito. Il monitoraggio delle piante finite al suolo, pericolanti o da abbattere si sta facendo in questi giorni grazie al personale comunale e a personale della Fondazione Mach, un monitoraggio volto a capire quanto le radici possano essere state danneggiate e sia necessario al fine dell’incolumità pubblica abbattere le stesse se non in grado di resistere senza problemi o con interventi di sistemazione. Un centinaio, insomma e come detto, gli alberi che dovranno per forza essere abbattuti se già non lo sono, un lavoro che chi passa dagli spazi dell’ex Miralago può vedere di persona, con tanti tronchi già accatastati nei pressi della ciclabile sul lungolago, negli spazi a sud appunto della ex colonia. Due, infine, le zone destinate dall’amministrazione comunale rivana a raccolta legna e ramaglie trasportate a riva anche dalla piena del fiume Sarca: la prima a S. Alessandro, terreni ex Maceri (la futura sede del Circolo tennis Riva), per il legname invece tagliato la zona ex Miralago come detto sopra. Il tutto in attesa che la Provincia si esprima sulla quantità finale da destinare in base alla tipologia del rifiuto che sarà classificato. Poi si potrà pensare alla sostituzione delle piante cadute, ma ci vorrà molto tempo ha detto il primo cittadino rivano, perché quando la natura alza la voce niente e nessuno si può opporre.