Si cerca “JJ4”, ecco tutta la storia giudiziaria dell’orsa da abbattere

Redazione14/04/20237min
ORSO CALDES: aggiornamenti - Conferenza Stampa

 

Un travagliato iter della giustizia amministrativa ha impedito la rimozione dell’orsa JJ4 nel 2020, quando l’animale aveva aggredito due persone sul monte Peller. Lo ha spiegato il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, affiancato dall’assessore alle foreste Giulia Zanotelli, all’indomani dell’identificazione genetica dell’animale che ha strappato la vita al runner di Caldes Andrea Papi. Presenti anche il dirigente generale del Dipartimento protezione civile foreste e fauna Raffaele De Col, il dirigente generale dell’Avvocatura Giacomo Bernardi (oltre al suo predecessore Nicolò Pedrazzoli) ed i dirigenti dei Servizi faunistico e foreste, rispettivamente Sergio Tonolli e Giovanni Giovannini.
Nella giornata odierna Fugatti ha firmato l’ordinanza per la rimozione dell’orso pericoloso JJ4. Il documento integra il provvedimento contingibile e urgente dell’8 aprile scorso, alla luce dei risultati genetici che hanno indicato l’esemplare femmina di 17 anni come l’autrice dell’aggressione mortale al runner di Caldes Andrea Papi.
L’attività di ricerca e abbattimento dell’orsa, è stato ricordato in maniera chiara, in passato ha dovuto fare i conti con le limitazioni date da pareri contrari degli organi preposti e delle sentenze dei Tribunali amministrativi. “Anche l’ex ministro Costa presentò ricorso contro l’ordinanza di abbattimento di JJ4 emessa nel 2020. In più occasioni avevamo informato Roma sulla situazione e richiesto la rimozione: rispetto a quanto è accaduto fa molto male e arrabbiare ulteriormente. Quell’orsa poteva essere rimossa da tempo ma non ce lo hanno permesso” ha osservato a tal proposito l’assessore Zanotelli.

L’ampia area compresa tra Mostizzolo e la Val Meledrio è presidiata dal Corpo forestale trentino che sta operando seguendo le direttive contenute nell’ordinanza contingibile e urgente firmata dal presidente della Provincia. Sul monte Peller sono state installate le trappole tubo. L’animale è dotato di radicollare, che però al momento non è funzionante a causa di un guasto. Fugatti ha peraltro ricevuto nelle scorse ore il parere favorevole di Ispra rispetto alla rimozione di MJ5, l’orso che ha aggredito un escursionista in Val di Rabbi lo scorso 5 marzo. Lo sta ricercando del personale specializzato. “Seguirà un atto consequenziale da parte dell’Amministrazione provinciale. Ci aspettiamo un parere dello stesso tenore anche per il terzo esemplare problematico M62, che da tempo sta dimostrando un comportamento molto confidente” ha detto Fugatti. Quest’ultimo animale è peraltro dotato di radicollare e una squadra di forestali sta compiendo attività di dissuasione con cani del nucleo cinofilo del Corpo forestale, dato che l’esemplare si sta avvicinando ai frutteti frequentati dagli agricoltori.

L’iter giudiziario
Tornando a JJ4, è stato fatto il punto sulle decisioni assunte nel corso degli anni dall’Amministrazione provinciale, anche alla luce di diversi episodi che hanno evidenziato la pericolosità dell’animale. Dopo la prima aggressione avvenuta 22 giugno 2020 sul monte Peller ai danni di due uomini, il 29 agosto 2020 JJ4 si era resa protagonista di un falso attacco a due forestali e il 22 giugno 2022 aveva compiuto un violento falso attacco ad un biker.
In seguito alla prima aggressione del giugno 2020, JJ4 era stata oggetto di un’ordinanza contingibile e urgente per l’abbattimento, sottoscritta il 24 giugno 2020 dal presidente Fugatti. “Da quel momento è iniziato un iter travagliato con gli organi di giustizia amministrativa che non ci ha permesso di dare seguito alla disposizione” ha spiegato Fugatti. A fine giugno-inizio luglio era seguita una raffica di ricorsi al Tar di Trento, contro l’ordinanza da parte delle associazioni animaliste (anche del Ministero dell’ambiente, che aveva peraltro scritto alla Provincia una lettera di richiesta per sospendere l’ordinanza). Il 10 e 31 luglio 2020 il Tar aveva tuttavia disposto la sospensione dell’ordinanza, escludendo l’ipotesi abbattimento.
L’11 agosto 2020 il presidente Fugatti aveva dunque emesso un’ulteriore ordinanza per passare dall’abbattimento alla cattività. Erano seguite nuove impugnazioni sulla seconda ordinanza da parte delle associazioni animaliste (seconda metà di agosto 2020). Il 16 settembre 2020 il pronunciamento del Tar era favorevole alla Provincia, mentre in appello il 12 ottobre 2020 il Consiglio di Stato aveva sospeso definitivamente la seconda ordinanza; quindi il Tar si era adeguato (aprile 2021).
In vari passaggi giudiziari era emersa la necessità del parere di Ispra. Il 4 ottobre 2021 era stata chiesta una nuova valutazione sulla pericolosità dell’animale da parte della Provincia, per la quale “la pericolosità è immutata e chiede il parere di Ispra sull’abbattimento”. Parere che era arrivato il 4 novembre 2021: negativo sulla rimozione; si chiedeva di intensificare il monitoraggio ed eventualmente sterilizzare e rilasciare l’orso nell’ambiente. Il 15 luglio 2022 la Provincia aveva inviato una nuova richiesta di parere ad Ispra per rivalutare la pericolosità in funzione della rimozione dell’animale (visto il violento falso attacco ad un biker) ma con un nuovo parere negativo, l’Istituto suggeriva di nuovo, al limite, la sterilizzazione ed il successivo rilascio dell’animale. Il 5 ottobre 2022, nuova (terza) richiesta di Piazza Dante ad Ispra di parere per l’abbattimento, dal momento che la sterilizzazione non è ritenuta – per diversi motivi – misura congrua. Seguiva il terzo ed ultimo parere negativo di Ispra che “non ritiene sufficientemente motivata la richiesta di rimozione”.

Le attività sul campo.
Essendo JJ4 un esemplare femmina – e dunque più stanziale dei maschi – il Corpo forestale trentino conosce l’area frequentata abitualmente dall’animale. In zona, tuttavia, è presente una ventina di orsi e dunque le operazioni di cattura non sono facili. La priorità è quella di garantire l’incolumità degli operatori. Una volta catturata, sarà abbattuta. Il personale forestale potrà riconoscerla grazie alle marche auricolari.
Tre sono le modalità con cui potrà avvenire la cattura, secondo i protocolli internazionali. Le trappole tubo vengono rese attrattive con del cibo e scattano non appena l’orso aggancia l’esca. Non sempre tuttavia gli orsi si avvicinano a questi dispositivi, dimostrando la propria diffidenza. Il Corpo forestale, fra le proprie tipologie di cattura può utilizzare anche dei lacci oppure la telenarcosi.

 


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